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Ponte di Oltrarno, stanziati altri 255mila euro

La giunta comunale ha approvato una variante allo stanziamento per i lavori di risanamento del collegamento di via papa Giovanni XXIII

Il ponte di Calcinaia

La pandemia e, soprattutto, il conflitto ucraino negli ultimi mesi, continuano a rendere complicata la vita dei cantieri. Come, per esempio, quello relativo al ponte di via papa Giovanni XXIII, che ha dovuto apportare una variante sui costi complessivi.

Con la delibera approvata dalla giunta di Calcinaia, guidata dal sindaco Cristiano Alderigi, l'amministrazione ha infatti previsto lo stanziamento di circa 255mila euro per lavori aggiuntivi.

"Nel corso dei mesi, a causa delle problematiche emerse a livello nazionale per l’ emergenza Covid e il conflitto ucraino, anche il consorzio affidatario ha riscontrato notevoli difficoltà per l’approvvigionamento dei materiali - si legge nella delibera - a seguito del completamento delle attività di realizzazione dei pali di rinforzo delle pile in alveo, secondo quanto previsto dalla perizia, si è reso necessario procedere a valutazioni ed approfondimenti ulteriori in merito ai seguenti aspetti operativi: la gestione del traffico veicolare del territorio a seguito della chiusura della viabilità e il completamento delle attività di progetto in corrispondenza delle pile in alveo".

Come riportato nella delibera stessa, dunque, l'importo dei lavori dovrà salire da poco più di un milione a 1,3 milioni di euro.

"Al fine di effettuare il completamento del pozzo di rinforzo in corrispondenza delle due pile inalveo il direttore dei lavori ha presentato una proposta di variante una dettata dall’esigenza di operare esclusivamente dall’alveo, individuando una soluzione che prevede la realizzazione di due guadi dalle sponde esistenti del fiume fino a raggiungere le due pile - continua la delibera - soluzione inizialmente proposta in fase di esame di progetto, ma non condivisa dal Genio civile, richiedendo l’utilizzo di un pontone per le lavorazioni in alveo. Le scarse precipitazioni di questo anno hanno tuttavia portato il livello dell’acqua sotto il livello di guardia, non rendendo più possibile l’uso del pontone e rendendo accettabile la proposta del guado".

"Questa soluzione alternativa - conclude il documento - è stata proposta anche in ragione che la chiusura totale della viabilità di via papa Giovanni XXIII ha generato forti criticità viabilistiche sul territorio, essendo il collegamento viario di natura strategica e sovracomunale".