Cultura

Si riaprono le porte di un piccolo gioiello

Si riaprono le porte della cappella di Santo Stefano a Sardina. E' stata oggetto di un lungo e paziente lavoro di restauro

Domenica prossima 28 aprile i volontari dell’associazione Mater Cultura con orario dalle 15.30 alle 19.30 apriranno alle visite guidate la cappella di Santo Stefano in località Sardina, recentemente restaurata per volere del Comune.

La chiesetta barocca venne edificata per volere dei canonici lateranensi di Nicosia, presso Calci, che possedettero le terre di Sardina dal Quattrocento fino al 1780. A progettarla, secondo le ricerche condotte dall’architetto Christian Ristori, potrebbe essere stato l’ingegnere pisano Niccolaio Stassi intorno al 1767 in quegli stessi anni impegnato nei grandiosi lavori della Certosa di Calci .

Grazie ad un paziente restauro operato da Maria Teresa Leotta è stata riportata a nuova vita anche la pala d’altare dipinta dal pittore Gaetano Maria Franchi nel 1767, mano celebre nella sua epoca che rivaleggiò per un periodo con il più fortunato e abile Giovanni Battista Tempesti. L’opera ha rivelato alcune sorprese, il soggetto ritratto è unico nel suo genere, rappresenta non un santo ma un beato, il beato Arcangelo Canetoli, eremita di Gubbio vissuto agli inizi del Cinquecento che per umiltà rifiutò la carica di arcivescovo di Firenze offertagli da Giuliano de Medici suo devoto.