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"Ex discarica di Santo Pietro, urgono interventi"

Interrogazione in Consiglio regionale della leghista Meini: "È dismessa da 35 anni ed era previsto un progetto di bonifica che non è stato attuato"

Santo Pietro Belvedere

La consigliera regionale della Lega Elena Meini è intervenuta per rendere nota un'interrogazione che porterà in Consiglio e che riguarda la ex discarica di Santo Pietro Belvedere.

“La discarica di Santo Pietro Belvedere in località Querciasecca - hanno detto Meini e i rappresentanti della Lega di Capannoli - è stata dismessa ben 35 anni fa ed a suo tempo venne redatto uno specifico studio che prevedeva un progetto di bonifica il quale, però, non è mai stato attuato”. 

“Le varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni - hanno aggiunto gli esponenti leghisti - hanno sempre celato il fatto che il terreno in oggetto fosse stato iscritto nel piano regionale dei siti inquinanti, come se circa 8000 tonnellate di rifiuti solidi in una superficie di 5300 metri quadrati potessero svanire nel nulla senza alcun mirato intervento”. 

“Già un anno orsono - hanno specificato gli esponenti della Lega - avevamo portato all’attenzione del Consiglio comunale tale palese problematica ma in chi amministra la località pisana, abbiamo trovato un colpevole disinteresse verso la criticità, salvo rilevare il fatto che la stessa amministrazione avesse successivamente deliberato un ulteriore studio geologico dell’area, al fine di cancellarla dal contesto dei siti inquinanti; a distanza di mesi, però, non se ne conoscono gli esiti”. 

“Stando così le cose - ha precisato Meini - abbiamo deciso di redigere un’interrogazione in cui chiediamo all’assessore competente se il Piano di caratterizzazione del sito sia stato effettivamente completato ed in caso affermativo ne richiediamo una copia da analizzare. Inoltre vogliamo sapere se siano state fatte analisi e controlli da parte di Arpat, con lo scopo di verificare la sussistenza di problemi inerenti il recupero e lo smaltimento di percolato e la captazione corretta del biogas e se sussistono rischi d’inquinamento della falda. Infine chiediamo se s’intendano assumere mirate iniziative istituzionali, tese a garantire i necessari interventi finalizzati al ripristino ambientale, anche alla luce di recenti dichiarazioni del Sindaco, tese a rilevare che non ci fosse alcuna bonifica da effettuare; dopo 35 anni, pensiamo che la questione, anche per rassicurare gli abitanti, debba essere, dunque, risolta definitivamente”.