Politica

Il PD conferma Cionini, spaccatura con Cecchini

L'assemblea stavolta ha i numeri in regola e riconferma la scelta a maggioranza. Non è esclusa la possibilità che la sindaca corra da sola

A sinistra la sindaca Cecchini; a destra Cionini

A niente è valso l'appello di una sessantina tra iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico, che in un documento avevano chiesto di non screditare l'operato dell'amministrazione a guida Arianna Cecchini e di addivenire, se necessario, alle primarie. Che, a questo punto, non si terranno.

Nell'assemblea dell'Unione comunale di ieri sera, giovedì 8 Febbraio, si è infatti consumata la spaccatura definitiva: i 21 partecipanti, raggiunto il numero minimo necessario per esprimersi in modo legittimo, hanno infatti riconfermato a maggioranza che la candidata del Partito Democratico sarà Barbara Cionini.

A maggioranza, appunto, perché in 4 hanno votato in modo contrario, tra i quali anche l'assessora regionale Alessandra Nardini. "Ho fatto notare come, a mio avviso, fosse più corretto dare la parola a elettori, iscritti e simpatizzanti - ha detto - le primarie avrebbero garantito un percorso unitario volto a non spaccare il partito".

Ma, con il voto di ieri, l'Unione comunale si è espressa una volta per tutte: la deroga al terzo mandato per la sindaca uscente non è stata concessa. "Dopo il diniego al terzo mandato per la sindaca Cecchini votato nella scorsa assemblea - hanno specificato il segretario comunale Alessandro Bacherotti e i segretari di circolo Alessio Maggini e Simone Salvadori - è stato escluso il ricorso alle primarie con 15 voti favorevoli, 4 contrari e due astenuti. Siamo convinti che Barbara Cionini, attraverso le sue capacità, le necessarie competenze e la sua passione politica saprà interpretare il ruolo".

Del resto, negli altri Comuni interessati dall'abolizione del limite dei due mandati nei Comuni con meno di 15mila abitanti, la questione non si è neppure posta e il PD locale non ha dovuto affrontare il tema: a Palaia, per esempio, Marco Gherardini ha scelto di concludere la sua esperienza dopo 10 anni; lo stesso vale per Mirko Terreni, che ha deciso di lasciare.

Il caso Capannoli, dunque, potrebbe fare giurisprudenza: a fronte della possibilità di un terzo mandato per i sindaci dei Comuni con meno di 15mila abitanti - ma, a questo punto, anche in quelli con meno di 5mila - come si comporterà il Partito Democratico?

Difficile da dire, mentre non è da escludere che, nel caso specifico, la sindaca Cecchini prenda comunque parte alla corsa con una sua lista civica. Un'ipotesi che porterebbe a tre le donne in lizza per la poltrona da sindaco, favorendo probabilmente la candidata Silvia Rocchi, sostenuta dal centrodestra e da Italia Viva.