Cultura

Piccoli teatri, presidi culturali per la socialità

Tra Casciana Alta e Capannoli la stagione della Compagnia del Bosco punta a riconfermare il valore del teatro. Tra gli ospiti anche Eike Schmidt

Il teatro di Capannoli dalla balconata

Presidi culturali per la socialità e contro il disagio. Anche e soprattutto nei piccoli centri, come Capannoli, o in quelli piccolissimi, come Casciana Alta. L'importante, però, è mantenere viva la fiamma.

Parola di Andrea Lupi, direttore artistico del teatro comunale di Capannoli e del piccolo teatro "Rossini" di Casciana Alta, palcoscenici entrambi gestiti dalla Compagnia del Bosco che, per l'ennesimo anno, cura la stagione teatrale che durerà sino alla fine di Maggio.

"Ormai da anni facciamo la stagione teatrale in entrambi i teatri - ha spiegato Lupi - quello di Casciana Alta è veramente un piccolo palco, ma serve un presidio culturale. Ci saranno moltissimi spettacoli nei prossimi mesi, dei quali almeno quattro, che si terranno a Capannoli, sono veramente rilevanti".

Il primo, da segnalare, è "Pia e Damasco", in collaborazione con Emergency e in programma sabato 21 Gennaio. Quindi, il 10 Febbraio, sarà la volta di Eike Schmidt, direttore degli Uffizi. "Lavoriamo molto sulla qualità, non ci sono mai cose di basso livello o di secondo piano - ha aggiunto - l'iniziativa con Schdmit, per il calibro dell'ospite, alza un po' il tiro: non sarà un impegno istituzionale, ma un vero e proprio racconto da parte sua, della sua vita e delle sue esperienze".

Quindi, a concludere il quartetto, ci sarà il 25 Febbraio la presentazione del cd "SoLo", con la partecipazione di molti musicisti di livello nazionale; il 1° e 15 Aprile, infine, si terrà l'incontro con l'Accademia dell'Incompiuto di Mario Biagini.

Quattro appuntamenti per riportare la gente a teatro dopo mesi e mesi di chiusure. "Purtroppo, l'enfasi usata durante la pandemia su quanto ci mancassero il teatro, il cinema, i musei, non è propriamente vera - ha continuato Lupi - le persone dobbiamo tirarle fuori di casa e ci riusciamo soltanto attraverso un lavoro costante e di livello: fidelizzare il pubblico è fondamentale".

"Le piattaforme digitali, in tutto questo, non aiutano ovviamente - ha concluso - a maggior ragione servono questi presidi culturali, perché migliorano la qualità della vita e sono occasioni di socialità; ma non solo: sono importanti perché laddove c'è cultura ci sono meno problemi legati al disagio e alla criminalità, e non sono certo io a dirlo".