Politica

Ricorso respinto, il PD pisano conferma Cionini

La Commissione di garanzia approva la decisione. La coalizione esulta: "Cecchini ha spaccato il PD, fare il sindaco non è un'alternativa al lavoro"

La sindaca Cecchini (a sinistra) e la candidata Cionini

La Commissione di garanzia del Partito Democratico provinciale ha respinto il ricorso della sindaca Arianna Cecchini in merito alla legittimità del percorso avviato dalla segreteria dell'Unione comunale di Capannoli che ha portato alla nomina di Barbara Cionini come candidata.

Si chiude così, almeno formalmente, la polemica innescata nelle settimane scorse, con la sindaca Cecchini che accusava il proprio partito di aver aggirato le regole dopo il niet alla sua terza candidatura. "Con questo esito si rende giustizia e piena legittimazione al percorso che abbiamo intrapreso - hanno commentato dalla coalizione del centrosinistra, composta appunto dal PD, da Sinistra Italiana e dal Partito Socialista Italiano - sono stati dunque passaggi non stabiliti in segrete stanze, ma di concerto con gli iscritti e con le forze politiche, culminati poi con la votazione dell’assemblea, che ha votato Cionini come candidata".

La coalizione, dopo il verdetto, ha voluto approfondire la questione. "La sindaca uscente Cecchini si è mossa in maniera autoritaria, senza condivisione: ha dichiarato la propria ricandidatura sui social, mentre stavamo ricucendo lo strappo politico da lei stessa causato con tutto il centrosinistra - hanno specificato - la sindaca ha atteso che il governo fornisse il via libera al terzo mandato per mettere in atto il suo colpo di teatro, sovvertendo le regole di un partito che le ha permesso di governare come prima cittadina negli ultimi 10 anni".

"Fare il sindaco non è l'alternativa a un lavoro - hanno puntualizzato dalla coalizione - ha agito come se il Comune fosse cosa sua. A oggi, è l’unica sindaca uscente, eletta con il PD, che si è ricandidata per il terzo mandato in tutta la Provincia di Pisa. La sindaca forse crede di essere in un reality show: il suo vittimismo, su cui da un mese tenta di imbonire gli elettori, è lontano anni luce dalla realtà dei fatti".

L'affondo, da parte di PD, Sinistra Italiana e Partito Socialista è deciso. "Sapeva che c’era un percorso democratico per arrivare a un nome che fosse sintesi e discontinuità con il passato - hanno proseguito - Cecchini ha tentato di distruggere il PD perché, è evidente, vuole essere oltre a tutto. Si è autoproclamata candidata, al di là di tutto e di tutti, dopo 20 anni in cui è in Comune. Noi non siamo una lista ad personam, come la lista civica di Cecchini".

"Con la sua lista civica, cercando anche di confondere l’elettorato, ha teso la sua trappola personalistica e vittimistica - hanno concluso - noi non abbocchiamo: è finito il tempo del personalismo ed è arrivato il momento della politica condivisa".