Tra le 5 finaliste scelte dalla giuria per la selezione della città Capitale italiana dell’arte contemporanea per l’anno 2026 non c'è Peccioli. Lo ha reso noto il Ministero della Cultura nei giorni scorsi, ponendo così fine al percorso che avrebbe potuto portare il Borgo dei Borghi a ottenere un nuovo titolo di rilievo nazionale.
La candidatura di Peccioli risale allo scorso Agosto, insieme ad altre 22 città di tutta Italia. Il bando, lanciato dal Ministero, è stato istituito per incoraggiare e sostenere la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea.
Un ambito in cui, da anni, Peccioli si sta ritagliando un proprio spazio, ma che pare non sia stato sufficiente per la giuria, nominata dal neo ministro Alessandro Giuli. A presiederla è Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, collezionista d'arte e fondatrice della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, mentre gli altri componenti sono Sofia Gnoli, Walter Guadagnini, Renata Cristina Mazzantini e Vincenzo Santoro.
Alla fine, a contendersi il titolo, che sarà assegnato nelle prossime settimane, saranno Carrara, in rappresentanza della Toscana, Gallarate (Varese), Gibellina (Trapani), Pescara e Todi (Perugia).