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Legambiente vuol parlare di geotermia in Valdera

Dopo l'ok della Regione ai permessi di ricerca in quattro Comuni della zona l'associazione ha organizzato degli incontri con cittadini e istituzioni

Un vapordotto

La geotermia arriva in Valdera? Parliamone con cittadini e amministratori locali. E' questo il sunto degli incontri che Legambiente Valdera ha organizzato per discutere della recente concessione da parte della Regione di permessi di ricerca di fluidi geotermici per la produzione di energia elettrica nei comuni di Casciana Terme-Lari, Capannoli, Chianni e Terricciola, apre per la Valdera la possibilità di realizzazione di pozzi di estrazione e di centrali di produzione di energia geotermica

Legambiente ha organizzato al circolo Arci di Cevoli, martedì 7 marzo alle 21, il primo di una serie di incontri pubblici per discutere con la popolazione e con gli amministratori dei comuni interessati a questo tema e valutare possibili iniziative fra cui una petizione per sostenere la proposta approvata in Consiglio Regionale poche settimane fa, di individuazione di aree non idonee per la produzione di energia geotermica.

I permessi - hanno spiegato da Legambiente Valdera - sono stati concessi senza nessun coinvolgimento né della popolazione, né delle istituzioni locali, spesso informate dalla stampa o dal bollettino ufficiale della Regione Toscana. Analizzando l’esperienza del sud della Toscana e del Lazio settentrionale dove è attivo da decenni un polo energetico geotermico, emergono problemi per la salute umana e per l’ambiente, ma anche per le economie legate al turismo e ai prodotti agricoli di qualità". 

Legambiente si è posta una domanda a cui cerca risposta negli incontri organizzati: "Quali sono le prospettive e quali i rischi di un’eventuale produzione energetica in un territorio come quello della Valdera, già segnato dalla presenza di fonti inquinanti significative come le discariche e lo spandimento di fanghi in agricoltura?".