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"Gioco d'azzardo, la politica è colpevole"

Zappolini, responsabile della campagna Mettiamoci in gioco, è intervenuto ai microfoni di Radio Vaticana: "Tentare la fortuna non è la soluzione"

Un'anziana mentre gioca alle slot

Il gioco d'azzardo non conosce crisi e il giro d'affari cresce dell'8 per cento. Il dato allarmante è stato commentato dal parroco di Perignano don Armando Zappolini intervenuto a Radio Vaticana.

Zappolini, portavoce di Mettiamoci in gioco e presidente del CNCA, ha ribadito la sua preoccupazione per il vizio del gioco che distrugge intere famiglie a causa dei debiti che i giocatori contraggono. Sono 95 i miliardi di euro impiegati nelle scommesse, lo stato nel 2016 ha incassato tasse per 18,5 miliardi, il 24 per cento in più rispetto al 2015.

Zappolini ha criticato le istituzioni che secondo il parroco restano colpevolmente in silenzio. Nel 2016 le slot machine nelle sale da gioco e nei bar non sono diminuite.

Per Zappolini le videolottery, che si differenziano dalle slot machine perché collegate tra loro e perché hanno montepremi più alti, sono più aggressive e pericolose.

Per il responsabile di Mettiamoci in gioco sarebbe positivo togliere le macchinette dai piccoli negozi, dalle ricevitorie, dagli uffici postali, dai supermercati, dalle stazioni e dedicarle in sale più limitate. 

Il parroco ha sottolineato che lo stato fa spot che non sensibilizzano davvero sul problema. Zappolini ha definito la questione inaccettabile. Per limitare il vizio del gioco che colpisce giovani, adulti, anziani per Zappolini c'è bisogno di una campagna mediatica a lungo termine. In sostanza Zappolini ha detto che è necessario "togliere questa idea della fortuna come la soluzione dei problemi".