Attualità

I ruoli delle mafie al centro della Festa Rossa

Forte intervento all'incontro sul tema da parte del presidente di Mettiamoci in Gioco don Zappolini: "La mafia reagisce quando gli si toccano i soldi"

Argomento scottante e di interesse generale quello del ruolo delle mafie, trattato ieri sera, mercoledì 17 agosto alla Festa Rossa a Perignano.

Erano presenti Gaetano Alessi giornalista, premio Fava 2011 e collaboratore di Articolo 21, che ha presentato il suo libro “Le eredità di Vittoria Giunti”, don Armando Zappolini parroco e presidente dell’Associazione fondata nel 2012 “Mettiamoci in gioco” e Marco De Martino Presidente di Libera Pisa.

Vittoria Giunti è stata partigiana, prima donna sindaco della Sicilia e in prima linea contro Cosa Nostra. Gaetano Alessi, autore , ha raccontato delle ragioni che l’hanno portato a scrivere il suo libro, del rapporto con Vittoria Giunti e le vicende del giornale “Ad est”. Una storia di vita professionale che si intreccia con il suo “grande amore ottantenne”, come lo stesso Alessi definisce Vittoria Giunti, in un mondo difficile come la Sicilia, vissuta in compagnia della straordinaria forza di Vittoria, della compagnia di alcuni suoi collaboratori e dalla voglia di combattere il male assoluto e incancrenito come la mafia.

Dopo di lui ha parlato don Armando Zappolini, da 35 anni parroco di Perignano, come presidente dell’Associazione fondata nel 2012 “Mettiamoci in gioco”, un’associazione nata per combattere il gioco d’azzardo che finanzia l’attività mafiosa.

“La mafia reagisce quando gli si toccano i soldi - ha detto don Armando, snocciolando cifre da capogiro sui suoi guadagni illeciti. "E uno dei punti forti di cui la mafia si nutre - ha aggiunto - è appunto il gioco d’azzardo che si calcola porti 90 miliardi di guadagno annuo, e che rappresenta  la  terza fabbrica di soldi in Italia”.

“Solo una cifra inferiore ai 20 miliardi annui provengono da giochi consentiti, mentre per il resto – ha commentato Zappolini – sono solo introiti illeciti. Inoltre, il gioco d'azzardo rappresenta  un’occasione d’oro per ripulire soldi sporchi. In Italia - ha continuato - sono 800mila le persone che soffrono di patologie correlate al gioco d’azzardo, e tanti di loro perdono tutto quello che hanno”.

“La nostra associazione – ha concluso il parroco – si batte per il varo di una legge che vieti la pubblicità del gioco d’azzardo, alla quale va una percentuale degli introiti, una legge che è ferma in Camera e in Senato da oltre un anno”.

Il terzo intervento è stato quello di Marco De Martino di Libera Pisa, un’associazione che si occupa di monitorare i beni confiscati alla mafia e di garantire la trasparenza sugli appalti delle società partecipate. Nel suo intervento De Martino ha parlato del caso della edicola sequestrata in Borgo Stretto a Pisa e di altre attività edili ed imprenditoriali che anche a Pisa, cuore della Toscana, sono coinvolte con la mafia.