Nel presepe di don Armando nella chiesa di Santa Lucia a Perignano i neofascisti assediano la grotta e dicono: "Non ne possiamo più di questo bambino palestinese che tutti gli anni nasce qui da noi!".
Una provocazione, quella lanciata dal parroco fondatore di Bhalobasa e presidente del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, che male è stata accolta da chi si è sentito chiamato in causa, ovvero i militanti di Forza Nuova.
"Anche quest'anno - ha commentato Augusto Gozzoli, segretario provinciale del movimento politico di estrema destra - Don Armando Zappolini ha voluto dissacrare il presepe trasformandolo in una pacchiana provocazione politica; come al solito il parroco di Perignano si guarda bene dal rischio di irritare le sue amicizie politiche lanciando messaggi realmente cattolici contro l'aborto, i matrimoni omosessuali o l'eutanasia e preferisce unirsi al coro dell'allarmismo antifascista per compiacere l'Anpi e soprattutto il Pd, inscenando un blitz neofascista contro la nascita di Gesù, definito 'un bambino palestinese' ".
Per Zappolini il riferimento nel presepe è diretto al blitz dei naziskin ai volontari di "Como senza frontiere", con tanto di cartello che ricorda le parole di Papa Francesco: "Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace seminano violenza".
Un'attualizzazione del Presepe che per don Zappolini è un invito alla pace e alla non violenza, mentre per Gozzoli si tratta più che altro di una "gaffe" e di "cattivo gusto".