Politica

"Le Terme rimangano interamente pubbliche"

Il Sindacato generale di base si oppone alla possibilità di una società per azioni che si divida tra pubblico e privato: "Va rilanciato il settore"

Le Terme di Casciana

Terme pubbliche e rilancio del settore. Sono due, in sostanze, le richieste fatte dal Sindacato generale di base all'amministrazione comunale di Casciana Terme Lari, che si oppongono alla prospettiva di una società per azioni a partecipazione mista con l'ingresso di privati.

"Gli stabilimenti termali di Casciana sono arrivati ad avere 75mila persone che, ogni anno, venivano a curarsi e vi lavoravano 77 persone - scrivono in una nota - oggi le persone che vengono a curarsi sono 12mila all'anno e il personale che ci lavora e ridotto a 8 unità, precari compresi. La causa di ciò va ricercata nei forti tagli fatti negli anni scorsi dal Servizio sanitario nazionale, al blocco delle assunzioni e alle sciagurate scelte politiche di indirizzare i cittadini verso i privati per le cure".

"Al sindaco Mirko Terreni e al suo partito questi dati non interessano. Infatti, dopo il passaggio delle quote dalla Regione al Comune, vorrebbero costituire una società per azioni in Valdera, che dovrebbe mantenere il 51% delle azioni e lasciare ai privati il restante 49% - hanno detto - la solita cultura liberista basata sulle privatizzazioni, che è stata devastante per i servizi al cittadino".

"Noi vorremmo che le Terme rimanessero interamente pubbliche, un bene molto prezioso e perfettamente inserito nella comunità, sia dal punto di vista del benessere dei cittadini che per le ricadute economiche sul territorio - hanno concluso - il rilancio passa attraverso il settore riabilitativo. Per questa ragione è necessaria una battaglia politica con la Regione affinché le Asl e i medici di base indirizzino le persone a fare quelle determinate e particolari cure presso questa struttura, invece di inviarli nei centri privati".