Cronaca

Legionella, altro caso vicino Lari

Grave una donna di circa 60 anni. Dall'Asl e dal Comune tranquillizzano: “Nessun rischio di contagio, solo alcuni accorgimenti da seguire"

La legionella colpisce ancora. Dopo il caso a Cascine di Buti, un'altra persona in zona ha contratto la malattia. Si tratta di una donna di circa 60 anni, residente in una frazione nelle vicinanze di Lari, da alcuni giorni ricoverata all'ospedale di Firenze.

Dipartimento di prevenzione Asl Toscana Nord Ovest e Comune non perdono tempo e attraverso un comunicato pubblicato sul sito dell'Ente, tranquillizzano i cittadini: “Non c’è alcun rischio di contagio, la legionellosi non è una malattia trasmissibile da individuo a individuo, non è da attribuirsi all’inquinamento idrico e non è rintracciabile nell’ambiente locale".

Bastano alcuni semplici accorgimenti, come quello di fare attenzione a decalcarizzare i terminali delle docce oppure provvedere alla sostituzione perché sono quelli i punti ritenuti più a rischio.

La legionellosi infatti è una polmonite che si contrae per via aerea attraverso la respirazione di goccioline di acqua contaminate, situazione che si viene a verificare soprattutto quando si fa una doccia con relativo vapore acqueo all’interno del chiuso di una cabina doccia. Quindi non è un inquinamento dell’acqua, ma è una contaminazione delle tubazioni e nella quasi totalità dei casi dei rami terminali delle tubazioni dove appunto l’acqua scorre poco produce incrostazioni calcaree e dove si annida e prolifera il germe.

Il servizio di Igiene pubblica dell'Ausl effettua comunque, al verificarsi di un contagio, un'inchiesta epidemiologica nella quale la valutazione dell'esposizione, in epoche compatibili col periodo di incubazione della malattia, a speciali situazioni esterne oppure a condizioni personali patologiche debilitanti, si possa stabilire un nesso di causa tra esposizione e legionellosi.