Attualità

Negli Orti di don Primo è nata una cittadella

Alla presenza del vescovo, scoperti nove cartelli per dedicare le vie degli Orti di don Primo a persone scomparse legate alla parrocchia perignanese

Presenziata dal vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca, assieme a don Armando Zappolini e a Marzio Caroti responsabile del progetto, sabato 28 ottobre è stata celebrata una piccola cerimonia per l’intitolazione degli strdelli che corrono fra gli Orti di don Primo.

Nove le targhe scoperte che ricordano perignanesi scomparsi e che hanno prestato a vario titolo la loro opera per la locale parrocchia. Si tratta di Sara e Vasco Zappolini, Mario Bacci, Carlo Matteoli, Alessandra Tognoni, Gloria Brogi, Michele Polizzano, Riccardo Bellagotti, Riccardo Cappellini, Marco Neri e Francesco Caroti, “che continueranno a vivere tra noi”  ha sottolineato il vescovo Migliavacca durante il suo saluto, che poi si è intrattenuto con il più piccolo degli ortolani, Joele, di soli 11 anni. 

Durante la festa l'associazione Michelhombres ha donato un defibrillatore agli Orti, mentre nella sala parrocchiale Madre Teresa di Calcutta sono stati proiettati filmati e fotografie con resoconti dell’attività degli orti dalla sua nascita ad oggi.

Gli orti sono stati inaugurati il 25 aprile 2017 in memoria di don Primo - ex parroco di Perignano - che amava l'agricoltura, grazie ad una iniziativa della parrocchia di Santa Lucia, finanziata con l’8 per mille della Diocesi di San Miniato e coadiuvata dalla amministrazione comunale di Lari che ha finanziato la costruzione del parcheggio.

Nell’area è presente un pozzo comune, un serbatoio d’acqua per l’irrigazione per ogni orto, un frutteto, un grande capannone in legno per ricovero attrezzi, un bocciodromo, un’area per stare in compagnia ed è in programma la costruzione di un bagno.

Gli orti sono 52, piccoli lotti di circa 100 metri cadauno, per un totale di quattordicimila metri quadri di terreno di proprietà della parrocchia: situati in via delle Melorie a Perignano, vengono asegnati in comodato d’uso per essere coltivati ad uso e consumo familiare.

C’è anche un orto per l’asilo di Santa Lucia, uno per i rifugiati, due per la Misericordia di Lari per il progetto “A metà strada” destinato a persone che vivono in solitudine, uno per la casa di riposo di Lari.

L’assegnazione è fatta per tre anni, attraverso una graduatoria formata da apposita commissione prevista nel Regolamento, e gli assegnatari pagano cinquanta euro l’anno per le spese vive dell’area.