Attualità

Neofascisti alla grotta, il presepe di Zappolini

Come ogni anno il prete attivista ha utilizzato la rappresentazione della natività per mandare un messaggio sullo stato del mondo

Don Armando Zappolini

La provocazione di quest'anno è un blitz neofascista alla grotta di Betlemme. Con i neofascisti che dicono: "Non ne possiamo più di questo bambino palestinese che tutti gli anni nasce qui da noi!".

Come ogni anno il presepe ideato e preparato da Don Armando Zappolini, fondatore e presidente onorario di Bhalobasa e presidente del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, nella chiesa di Perignano, in provincia di Pisa, sorprende e fa discutere

"E' un presepe - come hanno spiegato da Bhalobasa - che unisce la bellezza e il valore di un presepe tradizionale alla voce sociale, forte, giusta e attuale verso fatti di cronaca recenti. Così l'intimidazione e le offese dei naziskin veneti ai volontari di Como senza frontiere, durante una loro riunione, la reazione del tutto pacifica dei volontari che non si sono lasciati provocare dalla durezza di quell'attacco, l'escalation di aggressioni verbali nei confronti delle persone migranti e dei richiedenti protezione internazionale (persino verso i bambini e i ragazzi che aspettano l'approvazione della nuova legge sulla cittadinanza per essere davvero uguali ai loro amici e compagni di scuola) sono entrate nel presepe. Non per rovinarne il mistero, la grazia e il senso profondo, al contrario per arricchirlo e arricchirci, per uscirne con un abito nuovo, quello della riflessione, dell'accoglienza, della solidarietà e della riconciliazione". 

Queste le parole di don Zappolini: "Quello che è accaduto a Como deve farci riflettere e preoccupare. I Volontari di Como Solidale sono gente come noi, persone normali che hanno deciso di aprire il loro cuore agli altri, che non si lasciano contaminare dalla paura e dal razzismo. Potrebbero essere volontari di Bhalobasa, di Emergency o di Chiodofisso, potrebbero essere i nostri volontari della caritas o della Misericordia. Il frutto di tante parole violente che da anni vengono pronunciate in Italia e in Europa è davanti ai nostri occhi. Gesù nasce anche quest'anno in un mondo sempre più povero di speranza dove la dignità dei piccoli e dei poveri viene calpestata e offesa". 

"Continuiamo a portare al piccolo Gesù il dono del nostro impegno - ha aggiunto Zappolini - della nostra ostinazione a costruire spazi di speranza e ponti di fiducia. Continuiamo a portare il cielo sulla terra".

Accanto al presepe di Perignano, spiccano grandi, in uno striscione, le parole di Papa Francesco tratte dal messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2017: "Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace seminano la violenza".