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Ottima stagione per la frangitura delle olive ma….

Non è detta l'ultima parola. Belle, mature, succose e sanissime le olive sono a rischio mosca olearia per il perdurare della calda stagione

E’ stata un’ottima stagione quella del 2017 per la frangitura delle olive. Qualità eccellente, quantità sopra la media, olive sane e ben attaccate alla pianta, e quindi un raccolto che lascia ben sperare, come confermano i fratelli Caprai contitolari del frantoio di Casciana Alta.

“Le olive sono sane, polpose – ci racconta Ledo - ma c’è un pericolo che non è del tutto sgominato, rappresentato dal perdurare di questa stagione calda che potrebbe far riaffacciare la mosca olearia (nome scientifico bactrocera oleae), il tremendo parassita che da qualche anno aggredisce i frutti e ne compromette il raccolto”.

Il 2016, come si ricorda, fu un’annata quasi disastrosa per le olive e l’olio, con almeno il 60 per cento di raccolto in meno rispetto all’autunno 2015 e con una più bassa qualità, e la colpa fu proprio tutta della mosca olearia.

Naturalmente tutti sperano che per il 2017 non sia così, ma tanti produttori si stanno affrettando a portare il raccolto ai frantoi, accettando la penalizzazione di una percentuale inferiore di produzione dell’olio dovuta all’anticipo della frangitura.

Soprattutto i produttori di olio biologico temono la mosca, perché non trattando le loro piante con concimi chimici, le espongono a maggiori rischi.

“La produzione dell’olio biologico – ci dice ancora Ledo Caprai – è in forte aumento, ma ancora in tanti preferiscono il trattamento delle piante in modo tradizionale. L’iter burocratico per la produzione del biologico è complesso, rigido ed anche molto costoso, ed anche la frangitura richiede particolari accorgimenti. Quindi – conclude Caprai – va da sé che una produzione come quella di quest’anno, con frutti sani, porta particolare beneficio anche a questo pregiato olio”.

Intanto la stagione della frangitura si apre ufficialmente domenica 15 ottobre con la tradizionale “Sagra dell’olio novo” organizzata dalla Associazione Culturale Cascianese nei locali del frantoio Caprai.