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Pasqua di speranza alla Casa Belvedere

Niente visite e niente contatti esterni per questa Pasqua insolita alla Casa Di Riposo Belvedere. Ma sarà una Pasqua speciale, una Pasqua di speranza

"Andrà tutto bene", lo stricione affisso fuori da Casa Belvedere

Una strana Pasqua quella di quest’anno, vissuta in modo davvero insolito anche alla Casa di Riposo Belvedere di Lari.

Non ci sarà il solito incontro con le autorità e i familiari per lo scambio di auguri, e neanche il solito brindisi e la fetta di colomba pasquale assaporata insieme ai familiari. Mancherà la visita dei bambini e l’apertura “di quel cancello” che consente agli ospiti di prendere contatto col mondo esterno. Niente di tutto questo.

Il Presidente Giovanni Bacci ha inviato una lettera agli ospiti, ai loro familiari, agli operatori e alle loro famiglie “per condividere comunque la festa - dice testualmente la lettera - aggrappandosi alle proprie radici, alle tradizioni e recuperare la spinta giusta per reagire. Un’esperienza - dice ancora la lettera - che ci consentirà di tornare alla vita con più coraggio e più cuore”.

La Casa Belvedere ha chiuso alle visite il 6 marzo, e ad oggi, fortunatamente non si sono riscontrati“casi di covid”.

Agli ospiti è stata spiegata la gravità della situazione e stati “istruiti” e sensibilizzati sulle buone pratiche da seguire per evitare il contagio.

Per non disorientarli troppo, le animatrici hanno attivato un servizio di videochiamata utilizzando i tablet, consentendo loro di vedere ed abbracciare virtualmente i propri cari, e per creare comunque aria di Pasqua nella struttura, saranno aperte due uova giganti di cioccolata donate dal supermercato Conad e dalla bottega di Canfreo.

Sul cancello della residenza un grosso lenzuolo con un arcobaleno realizzato dai nonni, con su scritto "Andrà tutto bene, state a casa così potremo riabbracciarci presto".

Un augurio più forte di sempre, più profondo di ogni ricorrenza e di ogni festa, un augurio di speranza per tutti.