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Passi carrabili, censimento a tappeto

L'amministrazione comunale ha avviato la verifica del rispetto della normativa su tutto il territorio. Non tutti pagheranno la tassa

Gli agenti della polizia locale stanno girando in lungo e in largo tutto il territorio comunale per un censimento dei passi carrabili.

In realtà, sul numero di dicembre 2015 del periodico di informazione Comunicare era apparso un articolo riguardo i passi carrabili in cui si avvertivano i cittadini che il Comune avrebbe attivato i controlli per verificare il rispetto della normativa.

Un censimento a tappeto, quindi, da parte della vigilanza, finalizzato a mettere in chiaro la situazione dell’intero territorio.

Nell’articolo erano sinteticamente riportate le regole previste dal codice della strada e dalle norme tributarie per poter classificare senza alcun dubbio passo carrabile un accesso privato ad una strada pubblica.

Pagheranno tutti i cittadini che accedono alla pubblica via? No, o perlomeno non è scontato.

Difatti, il codice della strada all’art. 3 comma 1 punto 37, oltre a stabilire tassativamente che ogni passo carrabile deve preventivamente essere autorizzato, ne recita le caratteristiche: accessi preesistenti al 1992? Devono essere segnalati con apposito cartello; accessi facilitati al piano stradale? Devono considerarsi obbligatori o costituiti di diritto. Per il resto, per i cosiddetti passi carrabili facoltativi spetta al proprietario deciderne l’uso e se procedere con la richiesta per passo carrabile.

I passi carrabili, inoltre, per essere autorizzati devono sottostare ad alcuni criteri di sicurezza stradale .

Ci possono anche essere casi in cui un passo carrabile non è soggetto a tassazione, ma comunque deve essere regolarizzato con l’apposita cartellonistica, ed è il caso dell’accesso a raso di strada in cui è imposto il divieto di sosta.

Gli accessi che possiedono le caratteristiche necessarie saranno soggetti a tassazione.