Fanno discutere le circa venti multe comminate - per violazione delle norme anti-Covid, 400 euro a testa - ai partecipanti della staffetta del 25 Aprile, organizzata da Sgb per portare una rosa al cippo commemorativo del martiri di Aiale. L'associazione politico culturale "La Rossa" e il circolo Arci di Lari si schierano di difesa dei manifestanti, ritenendo la staffetta organizzata "nel totale rispetto delle norme sulla sicurezza sanitaria, muniti di mascherina e guanti e distanziati di 40 minuti l'uno dall'altro".
"Nessun assembramento e nessun pericolo di contagio - osservano dall'associazione larigiana -, ma semplicemente la determinazione disciplinata a voler festeggiare il giorno della Liberazione, ricordando le vittime di un episodio tragico avvenuto nel nostro territorio".
"Vogliamo esprimere la nostra totale solidarietà a queste compagne e compagni" aggiungono da "La Rossa"; per la quale, ricordando che le fabbriche di armi del nord Italia non si sono mai fermate. si tratta di una questione politica.
"Se di qui a qualche settimana (come purtroppo non è improbabile) ci ritroveremo di fronte a una seconda ondata di contagi - osservano dall'associazione -, i governanti saranno pronti a dirci che la colpa è nostra, dei runners, di chi fa una passeggiata in campagna o di chi ha portato un fiore ai caduti di Aiale distanziato di 40 minuti da chi lo precedeva. Ma noi sappiamo bene che nei luoghi di lavoro, a verificare il rispetto delle norme di sicurezza e di distanziamento sociale, le Forze di Polizia preposte ai controlli non vengono mandate con altrettanto zelo".