Tra gli oltre 460 Prodotti agroalimentari della Toscana, ovvero quei particolari prodotti della tradizione che sono riconosciuti direttamente dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali su proposta della Regione, ci sono anche gli spaghetti di Lari.
Già nel circuito delle eccellenze gastronomiche grazie alla ciliegia di Lari, il borgo adesso può celebrare anche la tradizione pastaia, tenuta viva dalla "via dei pastai" ai piedi del castello.
"Con gli spaghetti cresce l’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali identificati dal Ministero - ha detto Stefania Saccardi, vicepresidente della Toscana con delega all'Agroalimentare - e questo non può che rallegrarci. I Prodotti agroalimentari della Toscana rappresentano un immenso patrimonio ereditato dal sapiente lavoro di chi sul territorio ha nobilitato i prodotti locali con ricette straordinarie, che sono diventate un simbolo della Toscana".
Una delle caratteristiche che rende unici gli spaghetti di Lari è l’estrusione lenta che permette all’impasto di trattenere più aria. Con la trafilatura al bronzo, questa pasta è naturalmente più porosa e, quindi, cuoce in modo più omogeneo. Inoltre, la ruvidità della superficie consente invece ai condimenti di attaccarsi meglio alla pasta.
Segue la lenta asciugatura su bastoni o "canne", dove gli spaghetti subiscono una prima fase di incartamento, preparatoria alla fase molto più lunga di essiccazione vera e propria, che avviene ancora nelle "celle". Gli spaghetti asciugati, tagliati conservando l’archetto di asciugatura, sono confezionati in sacchetti di carta che viaggiano in tutto il mondo per chi apprezza la qualità che la tradizione ha saputo mantenere fino ai giorni nostri.