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Terme di Casciana, scattano gli scioperi

Il primo per l'adesione alla manifestazione nazionale, il secondo sarà indetto da Cgil e Uil: "Riconfermate le paure dello stato d'agitazione"

Le Terme di Casciana

Intanto, sarà sciopero già domani, venerdì 22 Dicembre, in concomitanza con la protesta nazionale per il mancato rinnovo del Contratto collettivo nazionale. Dopodiché, arriverà un'altra giornata di sciopero, per manifestare la preoccupazione dei lavoratori delle Terme di Casciana.

Confermato, dunque, lo stato di agitazione indetto a Settembre scorso, quando i sindacati Filcam Cgil e Uil Tucs avevano richiesto una nuova urgente convocazione del Tavolo regionale di coordinamento e confronto permanente sulle terme.

"Da allora sono trascorsi più di due mesi senza che la Regione attivasse il confronto con i sindacati - hanno spiegato Matteo Taccola di Filcam Cgil e Irene Cesari di Uil Tucs - finalmente, qualche giorno fa i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori hanno potuto incontrare Regione e Comune per avere un aggiornamento su quanto accaduto negli ultimi 70 giorni e sulle prospettive per i prossimi mesi: i modi, i tempi e i contenuti del confronto ci hanno però fatto capire come le preoccupazioni espresse con lo stato di agitazione siano più che fondate".

"In un incontro in videoconferenza di appena mezz’ora, l’assessore regionale Stefano Ciuoffo ci ha comunicato che per il via libera alla chiusura della liquidazione di Terme di Casciana, operazione necessaria per il passaggio al Comune del 100% delle quote, i due mutui attualmente in carico dovranno essere saldati a breve attraverso la vendita del palazzo storico delle Terme e di Villa Borri - hanno spiegato - mentre per il primo il Comune ha già confermato il suo interesse, per la seconda non sono noti interessamenti da parte di acquirenti privati".

Per i sindacati, le possibilità di avere offerte per Villa Borri sono esigue. "Ciò in aggiunta al fatto che nessuna delle richieste avanzate dall’attuale amministratore unico verranno accolte - hanno proseguito - nessuno sconto sugli affitti arretrati, nessun abbassamento dell’affitto attuale, nessun aumento del valore della convenzione sanitaria".

"L'ennesima chiusura da parte della Regione appare come un’ulteriore spinta verso il baratro - hanno concluso - per questo, le lavoratrici e i lavoratori hanno ribadito le motivazioni dello stato di agitazione e hanno deciso di dare seguito allo stesso con la mobilitazione, che comincerà dall’adesione allo sciopero nazionale e che proseguirà con un’altra giornata di sciopero".