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Zappolini dalla parte delle Ong

Il prete perignanese, presidente di Cnca, si è schierato contro il protocollo Minniti: "Perché militarizzare l'aiuto umanitario?"

Don Armando Zappolini (foto da Fb)

Armando Zappolini presidente CNCA e Stefano Trovato responsabile immigrazione CNCA hanno preso posizione sulla questione della firma del protocollo governativo per le Ong che prestano soccorso in mare: "Vogliamo schierarci ancora una volta pubblicamente dalla parte di MSF e delle Ong che stanno lavorando nel Mediterraneo per salvare quante più vite di migranti che sono costretti ad arrivare in Europa con mezzi di fortuna".

"Fa bene MSF - hanno detto i due - a rifiutare il protocollo del Governo sulla gestione dei salvataggi in mare. Questo atteggiamento del Governo non fa che aumentare i problemi. A nessuno è chiaro il reale motivo per cui sulle navi che salvano i migranti ci debbano essere delle forze di polizia. Così si militarizza anche l'aiuto umanitario".

"La stessa inchiesta che ha portato al sequestro dell'imbarcazione Iuventa, di una Ong tedesca, grazie al dosdier di Famiglia Cristiana sembra mostrare dei contorni al quanto ambigui. Non si possono scaricare sulle organizzazioni della società civile i problemi creati da anni di errori dei governi occidentali in Africa, a svantaggio di quelle popolazioni, e politiche di immigrazione inutili e controproducenti come la nostra Bossi-Fini".

Secondo Zappolini e Trovato "la stessa scelta del Governo per un impegno militare in acque libiche appare come un film già visto e la collaborazione nel respingere i migranti verso la Libia è un atto contro l'umanità. Tutti sanno, Governo compreso, che in Libia non esistono i diritti umani e che i campi di accoglienza sono dei lager dove le persone subiscono violenze di ogni tipo".