Attualità

Che notte bianca sia

Come sempre, pareri discordi e duri impegni organizzativi. Ma così è sempre

E' la settimana della notte bianca di Pontedera numero 10, mentre le feste del commercio che l'hanno preceduta, e che era si sono scorporate da essa, la 'regina', hanno il doppio di vita. 

La notte bianca è gettonatissima da chi ama la grande folla, le grandi bevute e i più o meno grandi artisti della musica. Piace meno a chi è portato verso feste soft, piace tantissimo agli esercenti e meno ai negozianti di abbigliamento. Fa penare molto gli assessori al commercio - attualmente la vicesindaca Angela Pirri - che devono sudare sette camicie per mettere d' accordo i pochi commercianti che partecipano alle riunioni preparatorie di fronte ai tanti tanti che brontolano, e impegna molto la macchina comunale e non poco anche le casse del comune. 

Pur se ora la cifra messa a disposizione da Palazzo Stefanelli - abbiamo letto sull'albo pretorio la cifra di 20 mila euro - è ora assai più bassa rispetto a 10 anni fa. In questo quadro a tinte bianche e nere c'è il ritratto della notte bianca, che come tutte le cose della vita, e tanto più di questi tempi, non ha mai una tinta, un volto, unico. Crediamo anche che di fronte a un sondaggio la notte bianca supererebbe in gradimento, ma pur sempre con percentuali di contrarietà, la storica fiera di San Luca che rilanciò nel 1471 il borgo militare di Pons ad Heram dilaniato da tre secoli di guerre. 

Ma per esserne sicuri bisognerebbe farlo, il sondaggio, che però dovrebbe chiedere pareri a tutte la fasce di popolazione, considerando che i più gli anziani e i bambini sarebbero, sono, ancora per la Fiera. Comunque, che notte bianca sia - visto anche che ormai la organizzano anche i paesi di poche centinaia d'anime. Che ne hanno diritto, sia chiaro, anche loro - e buon divertimento a chi la ama, mentre chi non la ama troppo abbia la pazienza di sopportare rumori e qualche eventuale disagio