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Grillaia, anche Coldiretti contro la riapertura

Per Filippi riaprire la discarica significherebbe la vittoria di "interessi parziali" a danno delle vocazioni naturali e strategiche della Valdera

La discarica "La Grillaia"

Anche Coldiretti si schiera contro la riapertura della discarica della Grillaia, unendosi ai sindaci del territorio. Il presidente di Coldiretti Pisa e Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi, ha detto di apprezzare "la presa di posizione del consiglio regionale, che ha approvato una mozione che impegna la giunta a mettere in atto ogni azione finalizzata ad un riesame dell’autorizzazione del progetto.

"Resta però alta la preoccupazione - ha aggiunto - a fronte dei pareri positivi degli enti che non sembrano tener conto degli anni passati in attesa della chiusura completa della discarica, con le relative operazioni di messa in sicurezza, mai effettuate. E siamo a fianco delle amministrazioni locali, dei cittadini e delle aziende agricole della Valdera, che chiedono alla politica una decisa inversione di marcia".

"Un territorio come quello della Valdera - dice ancora Filippi - che si è a lungo fatto carico, con capacità di governo, della problematica dello smaltimento dei rifiuti regionali, negli ultimi trent’anni ha infatti, via via, intrapreso percorsi di sviluppo e di gestione del territorio sempre più aderenti alle vocazioni naturali legate alle produzioni agricole di qualità ed alla valorizzazione turistica sostenibile delle sue risorse. Ingenti investimenti privati, scelte lungimiranti di numerose amministrazioni locali, importanti riscontri di mercato nazionale e internazionale, hanno consolidato, ormai, la vocazione territoriale delle produzioni di qualità e delle eccellenze agroalimentari. Vino, olio, altri prodotti freschi e trasformati di vario genere, paesaggio, accoglienza agrituristica e di turismo verde, hanno creato nuove economie territoriali, occupazione, benessere diffuso".

Per Coldiretti, dunque, si rischia di "compromettere tutto questo con scelte miopi e di piccolo cabotaggio, che tengono conto di interessi parziali e non di un approccio strategico", cosa che per Filippi "sarebbe un atto di grave miopia".