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Discarica Grillaia, cosa può succedere

Nei primi giorni del 2021 alla Grillaia potrebbero avvenire i primi conferimenti di amianto. Stanno terminando i lavori preparatori

Nei primi giorni di gennaio la discarica della Grillaia potrebbe riaprire i suoi cancelli per accogliere 270mila metri cubi di eternit.

La società Nuovi Servizi Ambiente, proprietaria del sito, ha infatti tutte le carte in regola dal punto di vista progettuale e ha in mano l'autorizzazione rilasciata dalla Giunta regionale nel maggio scorso.

Nel frattempo sono sorti comitato di cittadini, i sindaci hanno protestato, il Consiglio regionale ha approvato una mozione che chiedeva di ritirare la delibera di Giunta. 

Dal punto di vista giuridico, nei primi giorni di ottobre, è stato presentato un ricorso straordinario al presidente della Repubblica ( fatto da privati cittadini con una raccolta fondi ), a inizio novembre il Consiglio di Stato ha sollecitato il ministero dell'Ambiente a fare una relazione sul caso e un altro pronunciamento del Tar è stato sollecitato dalla stessa Nsa.

"Ma guardi - dice il sindaco di Chianni Giacomo Tarrini - la partita è tutta politica. Bisogna attenersi a fatti oggettivi e razionali, senza creare castelli di carta e false aspettative - aggiunge il primo cittadino - abbiamo scelto un percorso che non era quello del ricorso perchè abbiamo ritenuto che non ci fossero margini sufficienti. Resta invece in piedi la valutazione e la condivisione fatta della situazione già prima delle elezioni regionali con i nostri rappresentanti locali.

Adesso - dice ancora Tarrini - il cammino passa attraverso un dialogo con la Regione che ha tutta la documentazione in mano. Mi aspetto a breve una chiamata da parte dell'assessorato competente".

"L'errore della Regione è stato quello di dare l'autorizzazione nei mesi scorsi - dice la consigliera pentastellata Irene Galletti, da sempre contraria ai conferimenti a Chianni - adesso l'unica soluzione sarebbe il riacquisto della società per portarla in mano pubblica, ma è evidente che con la delibera in mano il valore è enormemente cambiato".

"I margini per fare qualcosa ci sono ancora comunque - aggiunge Galletti - tra l'altro chiediamo di conoscere a fondo il piano regionale di smaltimento dell'amianto per fare una valutazione complessiva".

"Ci sono due strade in questo momento - sostiene il sindaco di Terricciola Mirko Bini. La prima è una trattativa con la proprietà per un passaggio a maggioranza pubblica e un progetto da mettere in piedi che potrebbe fare rientrare dell'investimento. La seconda è comunque attendere il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato al Consiglio di Stato".

"Dobbiamo provare in tutti i modi a scongiurare la riapertura della discarica - dice il consigliere regionale Pd, Andrea Pieroni, che si fece promotore assieme ai colleghi Mazzeo e Nardini, della mozione approvata in Consiglio nei mesi scorsi per chiedere il ritiro della delibera di Giunta che dava l'ok ai conferimenti - i margini ci possono essere ma certo il fatto che la proprietà abbia in mano l'autorizzazione complica le cose. Credo che bisognerà reperire risorse affinchè avvenga un passaggio e un nuovo progetto. Occorre farlo nel rispetto del territorio e degli investimenti fatti in altri settori peculiari."