Politica

Grillaia, Tarrini chiede un percorso condiviso

Al consiglio comunale aperto sulla discarica ospiti anche i sindaci di Terricciola e Lajatico. Il sindaco chiannerino si è rivolto sopratutto a loro

Il consiglio comunale aperto sulla discarica "La Grillaia"

Piazza della Chiesa gremita ieri sera, nei limiti consentiti dal rispetto del distanziamento sociale, per il consiglio comunale aperto sul futuro della discarica "La Grillaia", che potrebbe essere riaperta a conferimenti di fibrocemento (eternit). Una eventualità, quest'ultima, che si è palesata come probabile con il parere favorevole arrivato dalla giunta regionale al progetto presentato da Nuova Servizi Ambiente ma che in molti, sul territorio, vogliono scongiurare ed evitare.

Presenti in piazza, oltre a sindaco, giunta e consiglieri, numerosi cittadini, rappresentanti delle associazioni ambientaliste e i sindaci di Lajatico e Terricciola, Alessio Barbafieri e Mirko Bini, accompagnati dalle rispettive giunte e dal gruppo consiliare di minoranza di Terricciola SiCura.

Il sindaco Giacomo Tarrini si è rivolto soprattutto a Barbafieri e Bini quando, parlando del capire come arrivare a chiudere la discarica, ha auspicato "un percorso da fare tutti insieme, senza personalismi e fughe in avanti" nella consapevolezza che la situazione, al momento, è assai complicata.

A tutti coloro che sventolano la bandiera dei "rifiuti zero", Tarrini ha ricordato che per chiudere la discarica della Grillaia senza ulteriori conferimenti servono soldi, tanti soldi: per l'acquisizione del sito, per la profilatura della collina e per la gestione post-mortem. La stima fatta da Tarrini è di circa 15 milioni di euro. "Ci siamo sempre opposti a tutti i progetti di riapertura - ha detto il primo cittadino - e la Regione, negli ultimi cinque anni, questi soldi non li ha mai trovati".

Per il sindaco, in conclusione, la Regione potrà anche ritirare la delibera di giunta ma resta il problema di capire come mettere in sicurezza e chiudere definitivamente la Grillaia, a fronte degli elevati costi che questo richiede. Da qui l'appello di Tarrini per un percorso condiviso, perché la sfida è enorme.

A differenza del consiglio comunale svoltosi alcuni giorni fa a Terricciola, a Chianni non sono state discusse e approvate mozioni. Solo un dibattito aperto, in cui tutti i partecipanti hanno potuto prendere parola. E chi ha parlato ha espresso il proprio no alla riapertura della discarica.