Attualità

Niente campanella, chiusa la scuola dell'infanzia

Come paventato nei mesi scorsi, le poche iscrizioni hanno portato il Provveditorato a chiudere la sezione. La replica dell'amministrazione

La scuola dell'infanzia di Chianni

Il rischio era stato paventato già a Giugno, un po' come accade ogni anno da qualche tempo. Poi, alcuni genitori nei giorni scorsi lo avevano preannunciato, ma la conferma è di oggi, quando al primo giorno in classe, la scuola dell'infanzia di Chianni è rimasta chiusa.

"Questa è la situazione di oggi, che sarebbe dovuta essere una giornata di allegria e ripartenza per i bimbi di Chianni come per tutti gli altri nella Toscana - ha commentato il sindaco Giacomo Tarrini - ma così non è stato, nessuno si è occupato di far aprire la nostra scuola. Anzi, visto il tragico risultato, sembra proprio che l’obiettivo fosse quello: chiudere".

"Sono affermazioni gravi, ma sicuramente lo svolgersi dei fatti ci dà ragione - ha aggiunto - in funzione delle sole 9 iscrizioni avvenute lo scorso Gennaio per l’anno scolastico 2022/2023, il provveditore ha visto bene di togliere la sezione infanzia a Chianni. Così, è partita la mobilitazione dell’amministrazione con riunioni, incontri, appelli e opere di convincimento verso i genitori che avevano, per esigenze varie, deciso di iscrivere i loro bambini in altri paesi vicini. Siamo riusciti ad arrivare a 11 bambini e l'istituto comprensivo aveva proposto di utilizzare delle ore a disposizione di ciascun istituto per coprire almeno la mattina, mentre il resto della giornata sarebbe stato integrato dalla disponibilità economica dal bilancio comunale".

"Una prospettiva non ottimale ma in questo modo l’asilo avrebbe riaperto - ha proseguito - ad Agosto il provveditore, che nel frattempo era cambiato, non ha comunque ritenuto possibile, visto il numero, di ripristinare la sezione. L’unica possibilità rimaneva il contributo delle 25 ore. Nel frattempo le ore erano diventate 15, integrato con il contributo economico maggiore da parte del Comune: questi gli accordi presi in conferenza educativa. Il giorno successivo, per motivi legati alla sicurezza e alla regolarità della soluzione, l’istituto ci ha comunicato che non avrebbe fornito alcun insegnante e che l’unica soluzione è istituire un asilo comunale, abbandonando i bambini e le loro famiglie senza comunicazioni ufficiali".

"Vogliamo fortemente riaprire, capire i tempi e i modi per farlo - ha spiegato - aprire un asilo comunale che non sia vittima dei ricatti delle istituzioni che ci circondano. Tutti, a ogni livello, hanno a quanto pare finto di sostenere la nostra lotta per portarci verso una strada senza una via di uscita. Avremmo potuto organizzarci con la costituzione di una scuola comunale, ci sarebbero stati tempi e modi. Ma, purtroppo, non è andata così: ora non possiamo assolutamente fermarci".

"Non servirà ad aprire oggi il nostro asilo, ma è nostra intenzione portare all’attenzione di tutti il trattamento irresponsabile che abbiamo ricevuto - ha concluso - deplorevole il comportamento di chi specula politicamente sul nostro operato quando abbiamo sempre dedicato tanto alla scuola, alla formazione e ai nostri ragazzi".