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"Prezzi alti e guadagno minimo, è insostenibile"

Anche in Valdera si fa sentire la protesta degli agricoltori e degli allevatori: dall'azienda Gambicorti il grido di allarme tra costi e clima

Massimiliano Gambicorti

la protesta degli agricoltori continua un po' in tutta Italia. E, anche in Valdera, c'è chi lamenta un aumento dei costi che mette a repentaglio anche produzioni storiche. Come quelle dell'azienda Gambicorti di Chianni, che gestisce una varietà di prodotti: dalla carne suina e bovina all'olio, passando per ortaggi, pasta e cantuccini.

"I costi sono aumentati in maniera importante - ha detto il titolare, Massimiliano Gambicorti - e il prezzo non lo decide praticamente mai l’agricoltore ma ci viene imposto. Devo considerare diverse voci a partire dalla lavorazione del terreno, nel mio caso si aggira intorno alle 150 euro a ettaro, ma anche l’acquisto dei semi di orzo. Secondo i miei calcoli, in base a ciò che ho prodotto nel 2023, se l’orzo lo avessi comprato anziché produrlo probabilmente sarebbe stato meglio".

Questo anche a causa della semina tardiva imposta dal clima sfavorevole. "Purtroppo - ha aggiunto - lo scorso anno ci siamo esposti finanziariamente facendo investimenti che non hanno restituito i risultati sperati. Per me è una questione etica utilizzare il mangime prodotto dalla nostra azienda, anziché andarlo ad acquistare. Ma la verità è che non ci abbiamo guadagnato".

Anche nella produzione di carne, Gambicorti ammette che i prezzi si siano stabilizzati, ma il guadagno è ancora minimo. "La grande distribuzione mi riconosce 5,50 al chilo per la mia carne: margini molto bassi a fronte di spese piuttosto elevate - ha concluso - basti pensare che vendo i miei vasetti di sugo direttamente in azienda a 10 euro, peccato che tra trasformazione, materia prima, tassazioni, Iva, etichettatura e vetro a me resti in tasca solo un euro e mezzo".