Interviste

Biblioteca Gronchi impennata di utenti...ma è solo l'inizio

A due mesi dall’inaugurazione, il direttore Roberto Cerri commenta i risultati del nuovo polo culturale e annuncia nuovi progetti

Roberto Cerri, il direttore della Biblioteca Gronchi

Spaziosa, luminosa, moderna, innovativa, da qualcuno elogiata e da altri criticata. A quasi due mesi dall’inaugurazione della nuova biblioteca Giovanni Gronchi, il direttore Roberto Cerri fa un primo bilancio delle attività della struttura di viale Piaggio. Nuovi servizi, spazi più grandi e posizione strategica sembrano essere i punti forti della grande biblioteca intitolata all’ex concittadino e presidente della Repubblica negli anni '50.

A due mesi circa dall’inaugurazione, come sta andando la nuova biblioteca Giovanni Gronchi?
“Senza dubbio il pubblico ha risposto bene. La nostra speranza era realizzare un contenitore che andasse a soddisfare le richieste della nostra utenza e il fatto che in questo poco tempo i frequentatori della biblioteca sono aumentati di un 40 per cento circa dimostra che la nuova struttura si sta guadagnando un posto importante nella vita culturale cittadina e non solo. Con questa struttura c’è stato un importante salto di qualità ”.

Qualche numero. Quante persone in media frequentano quotidianamente la biblioteca e che fascia d’età copre?
“Diciamo che in una giornata, dalle 10 alle 18,30, sui tavoli della biblioteca passeranno circa 180 persone, tutte in media fra i 18 e i 27 anni. Un conto a parte invece, va fatto per quell’utenza più esterna, che non rimane delle ore in struttura ma che usufruisce dei servizi di prestito e consultazione. Anche in questo ambito c’è stata una crescita del 10-15 per cento, dal 14 aprile a oggi sono prestati 5mila libri. Abbiamo visto anche un aumento di famiglie e di bambini più piccoli, una fascia di utenti che prima nella vecchia biblioteca comunale non avevamo mai accolto, anche per problemi di spazio”.

Questa crescita esponenziale di utenti, secondo lei, a cosa è dovuta? Quanto i nuovi servizi offerti dalla struttura hanno accresciuto il numero di persone che frequentano questi spazi?
“Sicuramente i servizi che diamo, molti di più e molto più strutturati rispetto a prima, hanno attirato un numero maggiore di persone. Innanzitutto per la grandezza dell’edificio: la struttura di via della Stazione Vecchia aveva 120 posti a sedere, mentre questa supera i 200 e volendo potrebbe andare anche molto oltre. La struttura è accogliente, ariosa, luminosa, qui soprattutto i ragazzi possono usufruire della rete wifi, dei pc che sono quasi sempre occupati e dei prestiti di tablet e notebook visto che la domanda si è dilatata rispetto alle tre postazioni internet che avevamo alla Villa Comunale”.

Forti di questo bilancio positivo, che ruolo può giocare la biblioteca Gronchi nello sviluppo della città e della Valdera?
“Visto lo sviluppo che questa zona sta garantendo al campo dell’innovazione, della ricerca e della scuola, la nuova biblioteca può essere lo strumento che riesce a servire anche questo ambito specialistico che prima non riuscivamo a intercettare. Ancora nessun progetto concreto a breve, ma intanto può aprirsi un dialogo per capire bene la domanda e dare di conseguenza una risposta quanto più soddisfacente possibile. Così, oltre ai progetti ordinari, possiamo ampliare a qualcosa di più innovativo”.