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​Condanna al segretario, la posizione della giunta

Dopo la notizia dei guai giudiziari della Picchi, l’amministrazione comunale conferma la fiducia nell'alta professionalità della dottoressa

“Con il dovuto rispetto di qualsiasi autonoma decisione voglia assumere la diretta interessata, il Comune di Pontedera conferma la fiducia nella sua figura e sottolinea altresì come il suo operato svolto in questi primi mesi abbia già dato positivi e innovativi riscontri”. Così l’amministrazione comunale e il sindaco Simone Millozzi intervengono dopo la notizia, uscita nei giorni scorsi sui mezzi d’informazione, della condanna a due anni per falso in atto pubblico ai danni dell’attuale segretario comunale di Pontedera Tiziana Picchi, in seguito alla conclusione del processo Safill di Lucca e risalente a fatti accaduti nel 2011.

“Il Comune – si legge nella nota stampa dell’amministrazione – ritiene che l’esito di un procedimento giudiziario vada commentato solo alla conclusione di tutti i gradi di giudizio previsti dalla legge, ma allo stesso modo non si vuole sottrarre (nonostante non sia venuta a conoscenza del contenuto integrale della sentenza, se non dalla stampa) alle sollecitazioni relative alle questioni del Segretario Comunale, dottoressa Tiziana Picchi”.

Dal Comune ribadiscono poi ciò che già fu detto ai tempi della nomina della Picchi. “La stessa dottoressa aveva correttamente informato l’amministrazione che era in corso un procedimento presso il Tribunale di Lucca non idoneo tuttavia, né ai sensi di legge né per alcun altro motivo di opportunità, a pregiudicare la fiducia e l’apprezzamento in un funzionario con così qualificata esperienza e che per anni ha servito la pubblica amministrazione fino a raggiungere, con il ruolo di Segretario della Provincia di Firenze e della costituenda Città Metropolitana di Firenze, i vertici della propria carriera professionale”.

“Sarebbe stato grave – hanno concluso – e lo sarebbe tuttora, almeno fino al giudizio definitivo, escludere una professionalità di primo livello sulla base di procedimenti ancora pendenti quando proprio l’Albo a cui ogni segretario comunale appartiene è sotto le dipendenze ed il controllo dello stesso Ministero degli interni”.