Le richieste di un alloggio popolare aumentano del 28%, le nuove domande arrivano quasi tutte da famiglie italiane
PONTEDERA - Aumentano del 28% le famiglie che presentano la richiesta di un alloggio popolare al Comune di Pontedera e l'aumento è rappresentato quasi esclusivamente da nuclei familiari italiani. La nuova graduatoria per l'assegnazione delle case popolari, che il Comune ha recentemente chiuso comprende 400 famiglie che chiedono di poter avere una casa, perché non riescono più a permettersi un'abitazione in affitto. Due anni fa le richieste erano 313, un incremento quindi di 87 nuclei familiari. “Notiamo un forte aumento delle richieste da parte delle famiglie italiane - spiega l'assessore alle politiche abitative Marco Cecchi -, del Comune di Pontedera. Sono tutte richieste che arrivano da situazioni difficili, dove magari a mettere i nuclei familiari in difficoltà è la perdita del lavoro o la nascita di un figlio”. Quattrocento richieste che si vanno a sommare a quelle già evase in passato, che stanno aiutando 800 famiglie assegnatarie di altrettanti alloggi popolari. “C'è da aggiungere – spiega Cecchi - che a Pontedera arrivano le richieste anche dai cittadini di altri Comuni della Valdera, perché ad esempio chi lavora a Pontedera può presentare domanda. Il Comune di Pontedera - dice Cecchi - ha una grande tradizione in questo settore per rispondere a situazioni che altrimenti rischiano di diventare emergenze sociali. Nei prossimi mesi – continua Cecchi - la graduatoria definitiva, dopo le verifiche, sarà pubblicata e contiamo di riuscire ad assegnare circa 50 alloggi e inoltre entro il 2014 saranno pronte altre 22 case popolari e 27 ad affitto calmierato, realizzate con i fondi regionali in via King”. Il Comune di Pontedera inoltre sta lavorando anche per estendere un sistema di controllo e aggiornamento della situazione familiare degli assegnatari, attraverso un meccanismo informatico che permette la mappatura della situazione patrimoniale di una persona in tempo reale. “ In questo modo dice Cecchi da un lato siamo sicuri che chi vive in un alloggio popolare ne abbia veramente bisogno”.