Lavoro

Il giorno della verità per Ristori

Le lettere di licenziamento sono state congelate almeno fino a lunedì, giorno in cui l'azienda dovrà scegliere se accettare la proposta dei sindacati

Uno striscione di protesta alla Ristori

Mettere l'azienda dal primo ottobre 2017 in condizioni di snellezza per ripartire e tornare competitiva dopo la fine del concordato. E' questo l'obiettivo principe che il sindacato si prefigge di raggiungere nel caso in cui Ristori dovesse accettare l'ultima proposta messa sul tavolo delle trattative per scongiurare il licenziamento di 54 dipendenti.

Le lettere per la messa in mobilità sarebbero dovute partire ieri sera o questa mattina, ma un ultimo tentativo di scongiurare il peggio ha rinviato il momento della verità a lunedì pomeriggio.

Lunedì, infatti, è prevista un'assemblea all'Unione industriale pisana: in quella circostanza l'azienda dovrebbe prendere una decisione. "La nostra richiesta si basa su due leve - spiega Stefano Benvenuti di Fiom. - La prima è riguarda l'individuazione di lavoratori che possano passare da full time a part time verticale. La seconda, l'abbattimento dei superminimi (aumenti del salario minimo ndr) che per Ristori ammontano complessivamente a circa 400mila euro. Una cifra significativa".

Tutto questo dovrebbe ridurre i costi e aprire di fatto un varco alla proroga del contratto di solidarietà, che è quanto chiedono i sindacati all'azienda, sia per dare ossigeno ai lavoratori, sia per raggiungere gli obiettivi prefissi: "Sarebbero necessari quattro mesi, tempo che ci permetterebbe di mettere a punto le correzioni salariali volte a ridurre la spesa" precisa Benvenuti.