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Il giovane pilota eroe che scelse la morte

Il sottotenente pilota Franco Vincenti non volle salvarsi per salvare, invece, tante vittime cadendo su Foggia ma in una zona di campagna

Franco Vincenti

Quando nei voli di prova sorvolava la sua Santa Maria a Monte, il padre, addetto alle cateratte dell'Usciana, e molti paesani si radunavano in piazza della Vittoria per cercar di scorgere l'aereo pilotato da Franco Vincenti

La guerra non era ancora scoppiata per l'Italia ma passarono soltanto 8 giorni da quanto Mussolini proclamò (10 giugno 1940) dal balcone di Palazzo Venezia) l'entrata nel conflitto al giorno della morte del pilota ventiquattrenne Franco Vincenti sui cieli di Foggia.

"Aveva studiato a Pontedera ed era stato poi ammesso all'accademia aeronautica di Caserta. Stava per sposarsi - dice Alberto Fausto Vanni, imprenditore, storico e politico della lista "L'Idea per Santa Maria a Monte" - con la bella Elsa Fogli, ma quel matrimonio atteso dal paese non si celebrò mai". 

Franco morì il 18 giugno cadendo col suo velivolo in avaria. Fu acclamato come eroe e gli fu conferita la medaglia d'argento per aver evitato di provocare vittime decidendo di non farsi catapultare e così salvarsi lasciando l'aereo, come gli era stato detto via radio dal comando a terra, scegliendo invece di precipitare al suolo in una vicina zona di campagna".

Il 18 giugno scorso ricorreva il 78° anniversario di questa eroica tragedia e Fausto Vanni ha chiesto alla sindaca e all'amministrazione comunale di intitolare all'eroe santamariammontese una piazza, indicando quella in Fondo Costa.

Mario Mannucci
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