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Dalla Francia a Calcinaia, Marie ce l'ha fatta

49 giorni di cammino per la fotografa francese con origini calcinaiole: ha ripercorso le strade affrontate dagli emigranti italiani a fine Ottocento

Marie Moroni ricevuta in Comune dal sindaco Alderigi

La lunga camminata di Marie Moroni alla riscoperta delle sue origini e della storia che lega Calcinaia e la sua comunità alla Francia è giunta al termine. La fotografa francese, partita da Aigue-Mortes, nell'Occitania, ha infatti raggiunto la cittadina della Valdera, dalla quale era partito, più di un secolo fa, suo nonno Giovanni Moroni.

Del resto, a fine Ottocento, moltissimi calcinaioli, come altri italiani, hanno scelto di emigrare per cercare un lavoro. In particolare, molti appartenenti alla comunità di Calcinaia hanno fatto tappa nella Camargue, dove spesso sono stati anche oggetto di violenze xenofobe. 

Quindi, dopo centinaia di chilometri e 49 giorni di cammino, Marie è stata ricevuta in Comune a Calcinaia, attesa dal sindaco Cristiano Alderigi, dal suo vice Flavio Tani, dall'assessore alla Cultura, Christian Ristori, da Giuliano Bozzoli, autore del libro "Ritals" che ripercorre le vicende dei calcinaioli in Francia, da Ottavio Panichi e da Aurelia Orlandini, una discendente di Marie e in linea diretta di Paolo Dottini, un altro calcinaiolo che, esattamente 130 anni fa, fuggì spaventato da Aigues-Mortes.

Marie è stata inoltre insignita dal primo cittadino del titolo di "Amica di Calcinaia" e ha ricevuto da Panichi l’albero genealogico completo della famiglia Moroni. "È stata un’esperienza davvero immersiva - ha detto Marie - anche se non vivo ad Aigues-Mortes sono voluta partire da lì e attraversare la Porta della Regina come hanno fatto oltre un secolo fa i miei avi che sono venuti a cercare fortuna in Francia. Ho trascorso giorni interi, da sola, con i miei pensieri, immersa nella natura, attraversando boschi e foreste". 

"Ho cercato di fare laddove possibile strade e sentieri meno battuti, quelli che più di 100 anni fa avrebbero potuto essere percorsi dai miei antenati - ha aggiunto - sono una fotografa e ho pensato che avrei dovuto affrontare questo viaggio tenendo presente una sola prospettiva: quella della via che avevo di fronte a me, quella che si poteva percepire con gli occhi del viandante di un tempo. Quando ho raggiunto Calcinaia mi sono commossa e ho rivissuto tutta questa folle e straordinaria esperienza".

Proprio grazie alle fotografie, Moroni ha annunciato il progetto di ripercorrere attraverso le immagini questi 49 giorni di cammino e di racchiuderli in un’opera che, giocoforza, conterrà tanti suoi appunti e anche i ritratti dei suoi discendenti.