Cronaca

​Demolizione Concordia, parlano le aziende toscane

Il consorzio che conta anche Ecoacciai, Ecofor e Gruppo Forti chiede un confronto a Costa sul progetto di Piombino

A pochi giorni dal 25 giugno, termine ultimo per la scelta del porto di destinazione finale in cui smaltire il relitto della Concordia e nel bel mezzo della polemica fra chi sostiene Genova e chi, come il governatore Rossi, sostiene Piombino, scendono in campo a sorpresa anche le sei aziende che a suo tempo, raggruppate in consorzio, si erano candidate a demolire la nave nel porto toscano. Fra queste figurano anche Ecoacciai ed Ecofor di Pontedera e il Gruppo Forti di Pisa.

Proposta, la loro, che invece Costa ha scartato presentando alla conferenza dei servizi che dovrà decidere il sito di smantellamento del relitto un solo progetto, quello del consorzio Saipem per il porto di Genova. Ma le aziende del consorzio Piombino per la Concordia (Ecoacciai, Asiu, Ecofor, Gruppo Forti, Despe e Cosnav Engeneering) non ci stanno a essere escluse dall’operazione e oltretutto con l’etichetta delle dilettanti riportata su alcuni mezzi di informazione. Le sei aziende chiedono quindi a Costa Crociere un confronto sul loro progetto che prevede, oltre alla demolizione della Concordia, la trasformazione del porto di Piombino in un centro di eccellenza europeo, un porto ermetico terra mare – dicono fra gli altri Fabrizio Lupoli di EcoAcciai, Rossano Signorini di Ecofor Service e Franco Forti del Gruppo Forti – in cui gestire tutte le problematiche relative allo smantellamento dando lavoro a 200 persone più l’indotto. E con gli investimenti per attrezzare i cantieri interamente a loro carico.