Cronaca

Ecofor service, Millozzi non vuole vendere le quote

Pisa si prepara a mettere sul mercato il 31per cento del pacchetto azionario della società, ma per Pontedera è strategico rimanere nell'azienda

Simone Millozzi il sindaco di Pontedera e Marco Filippeschi il primo cittadino di Pisa

“Posizione legittima quella di Pisa in merito alla vendita del pacchetto azionario di Ecofor service Spa, ma non collima con la nostra volontà politica”. Simone Millozzi il sindaco di Pontedera, Comune che è il secondo azionista dell'azienda Ecofor service interviene sulla notizia della vendita delle quote societarie del comune di Pisa che presto sarà votata dal consiglio comunale e riportata dai colleghi di www.quinewspisa.it (vedi link in basso). “In primo luogo questa scelta, che ripeto – dice Millozzi – è legittima da parte di Pisa, non coincide con la volontà di Pontedera perché Ecofor è un'azienda di pregio che si trova sul nostro territorio e noi bisogna cercare di mantenere un ruolo nella proprietà. Inoltre Ecofor è in un contesto industriale strategico e fondamentale per lo sviluppo del territorio. Quindi - conclude Millozzi – se Pisa, come immagino, ne fa una valutazione prettamente economica noi non possiamo limitarci a questa in merito a Ecofor”. Insomma poche parole quelle di Millozzi che però evidenziano una visione politica diversa da quella di Filippeschi sul futuro dell'azienda specializzata, tra le altre cose, nella gestione degli impianti per lo smaltimento e il riciclo dei rifiuti.

Attualmente Ecofor è una azienda partecipata la cui struttura societaria prevede che il 40per cento delle quote sia di proprietà dei privati e il 60per cento di parte pubblica, controllate dai municipi della Valdera, da quelli dell'area pisana e del comprensorio del Cuoio. Ovviamente la messa in vendita delle quote pisane, circa il 31per cento del pacchetto azionario rischia di causare un terremoto nell'assemblea societaria.

Da un lato infatti vi sono i comuni che come accenna Millozzi possono essere interessati a continuare ad avere una partecipazione in Ecofor service e dell'altra i privati. La parte pubblica sulle azioni del comune di Filippeschi può esercitare un diritto di prelazione acquistandole, ma l'operazione non si prospetta di facile riuscita visto che le azioni pisane partono da un valore nominale di oltre 360mila euro, il capitale sociale di Ecofor è di un milione e 170mila euro e inoltre ogni anno l'azienda produce circa un milione e mezzo di euro di dividendi per i soci. In altre parole l'acquisto del pacchetto pisano, il cui valore di mercato dovrà essere fissato con una perizia, potrebbe risultare economicamente troppo oneroso ai comuni, sia a Pontedera, che è il secondo socio per numero di quote, che per i più piccoli. Se la parte pubblica quindi non acquisterà le azioni il pacchetto potrà essere rilevato dal privato oppure finire sul mercato. Insomma una situazione che potrebbe determinare uno sconvolgimento dell'assetto societario ribaltando i rapporti di forza tra pubblico e privati che a quel punto potrebbero detenere il pacchetto di maggioranza. Una situazione che potrebbe cambiare la vocazione dell'azienda, che per statuto può operare in svariati settori dai rifiuti, alla manutenzione stradale alla produzione di calcestruzzo, alla gestione e manutenzione degli impianti di riciclaggio e smaltimento dei rifiuti e molto altro. Per capire cosa accadrà non servirà attendere molto tempo, visto che il consiglio comunale di Pisa dovrebbe esprimersi entro il 30 aprile al termine di una ricognizione su tutte le aziende partecipate per valutare quali altri pacchetti azionari alienare e dare il via libera alla vendita delle quote Ecofor service.