Cronaca

Allarme botulino, c'è un alimento sospetto

Marito e moglie sono ricoverati al San Giuseppe. Attenzionato un "Pesto di fiori di zucca" prodotto a Santa Maria a Monte

Oggi la notizia di una staffetta della Polstrada per portare in tempi record, da Roma a Empoli, un farmaco per curare pazienti colpiti da botulismo. Poco dopo l'Azienda Usl Toscana Centro ha fatto sapere che si tratta di due coniugi sessantenni, ricoverati al San Giuseppe "col sospetto di essere affetti da botulismo di origine alimentare". 

"La situazione è stabile e non grave - hanno specificato dall'azienda sanitaria - ed il nosocomio non appena formulata l'ipotesi diagnostica ha prontamente procurato il necessario siero per scongiurare l'aggravarsi della malattia ed accelerare il processo di guarigione. La sintomatologia, subdolamente ed in tempi diversi, si è presentata nel corso della scorsa settimana con difficoltà visive (diplopia, cioè sdoppiamento visivo), forte secchezza della gola, difficoltà di parola, forte debolezza muscolare, manifestandosi appieno solo nel fine settimana. La conferma laboratoristica avverrà nei prossimi giorni, per i necessari tempi di esecuzione dei test sierologici, microbiologici e tossicologici".

Tuttavia, pur non essendoci ancora la certezza, i medici hanno cercato indizi nei cibi consumati dalla coppia. "Il botulismo - hanno spiegato dalla Asl - è una malattia legata all'azione perlopiù neurotossica di una tossina prodotta da un microrganismo, il Clostridium Botulinum, che si riproduce negli alimenti contaminati ma soprattutto mal conservati o non sufficientemente trattati per la produzione o conservazione. E' tipico soprattutto dei prodotti confezionati a casa od artigianali con poca acidità e senza adeguata ebollizione o sterilizzazione".

"Nel caso specifico - prosegue la nota della Asl - si è indagato a lungo sugli alimenti consumati dai pazienti, anche perché provenienti da varie parti dell'intera Toscana. Al momento, l'attenzione si attesta sull'aver consumato un 'Pesto di fiori di zucca' commercializzato in vari mercatini della Toscana dall'Azienda Agricola Signorini Maurizio di Santa Maria a Monte. Sono meno di venti le confezioni di tale prodotto messe in commercio a partire dal 10 Marzo scorso, con scadenza 31/12/2018. L'Asl a solo scopo precauzionale ed in attesa di accertamenti in corso invita chi avesse acquistato tale prodotto a non consumarlo ed a consegnarlo presso la più vicina sede del Dipartimento Prevenzione Asl. Si ricorda inoltre che è buona regola generale non consumare alimenti i cui contenitori o coperchi presentino rigonfiamenti o quando si rivelino maleodoranti all'apertura, od in caso di dubbio su questi. E naturalmente il rispetto rigoroso delle date di scadenza indicate".