Cronaca

Entro anch'io! No, tu No

Le nuove regole che governano l'accesso dei cani in pasticceria e al ristorante

I gestori che ritengono inopportuna la presenza di animali nei propri locali possono esporre un cartello all’ingresso con la frase “Vietato l’ingresso ai cani” oppure “Io resto fuori” con il disegno del cagnolino. Negli esercizi commerciali in cui non ci sono questi cartelli, però, i cani possono entrare e stare sotto al tavolo di chi cena o prende un caffè.

Seguendo alcune regole, certo, riportate nel Manuale di corretta prassi operativa per ristorazione, gastronomia e pasticceria redatto dalla Fipe, in collaborazione con il ministero della Salute.

Secondo il testo, non ci sono motivi igienico sanitari per impedire ai cani di entrare nei pubblici esercizi: i funzionari e gli addetti ai controlli delle Asl non possono fare multe per la presenza degli animali dotati di guinzagli e museruola. Anche le amministrazioni comunali non possono prendere decisioni per limitare la circolazione degli animali nei pubblici esercizi. Supermercati e rivendite di generi alimentari non rientrano nella categoria dei pubblici esercizi, per cui quando si fa la spesa gli animali devono aspettare fuori. Tutti, eccetto i cani dei non vedenti: per loro l’ingresso è libero dappertutto.