Politica

​Ex Velodromo Fornacette, l’alternativa di Bene Comune

La lista di Calcinaia vorrebbe evitare altre costruzioni e riqualificare l’area pubblica

“Salvaguardare la memoria della zona e evitare che diventi un’anonima zona residenziale”. Questo il progetto della lista Calcinaia Bene Comune che per la zona dell’ex velodromo di Fornacette non pensa che la prospettiva giusta sia quella di costruire altri appartamenti, come prevedrebbe il recente regolamento urbanistico.

“Da ormai cinque anni – hanno spiegato i referenti della lista – il velodromo è stato abbattuto e da allora l’intera area si trova nel più completo degrado e abbandono. Quello che è stato per decenni un centro sportivo di livello nazionale rappresentando il fiore all’occhiello del paese, ormai pare attendere solo di essere cementificato con la prevista costruzione di 56 appartamenti. Anche a causa della crisi del settore edilizio però in questi cinque anni nulla è stato costruito nell’area e, regolamenti alla mano, tutto potrebbe rimanere nell’incuria attuale addirittura per altri otto anni”. Con l’approvazione dell’ultimo regolamento urbanistico poi, a questi se ne aggiungerebbero altri sedici, per arrivare quindi a circa 72 abitazioni in più nella zona della frazione di Calcianaia.

Tutta colpa del Pd, dato che, per la lista Bene Comune proprio il Pd nel 2009 prese la decisione di abbattere il velodromo a ancora, erano del Pd alcuni esponenti della lista Per la genteche vi parteciparono e che avrebbero responsabilità per lo stato attuale dell’area. “Noi invece – hanno dichiarato i referenti della lista che sostiene Serena Bani – abbiamo un’idea alternativa sullo sviluppo della zona dell’ex velodromo: crediamo che vada salvaguardata la memoria di quella zona al cui interno numerosi abitanti del paese hanno passato l’intera gioventù e vada evitato che diventi un’anonima zona residenziale. Serve un serio progetto di riqualificazione pubblica – hanno aggiunto – si potrebbe avviare subito un confronto con i proprietari del terreno proponendo alternative serie e concrete che non ledano i diritti della proprietà ma che soprattutto salvaguardino gli interessi della nostra comunità e del nostro territorio”.