Politica

​Festa della Toscana, dalla pena di morte alla povertà nel 2013

Nel giorno in cui ricorre l’abolizione firmata nel 1786, il consiglio regionale ricorda le nuove emergenze sociali

La regione Toscana rinnova anche quest’anno la tradizione di civiltà che la contraddistingue dal lontano diciottesimo secolo. A Firenze il 30 novembre 1786 il granduca Leopoldo II abolì la pena di morte, oggi il consiglio regionale ricorda invece le nuove forme di povertà come crescente emergenza sociale. È questo il tema scelto per la seduta solenne dell’assemblea fiorentina che ha aperto la giornata di celebrazioni per la Festa della Toscana 2013.

Durante la cerimonia è stato anche consegnato il riconoscimento di scrittore toscano dell’anno ad Alberto Prunetti, autore di un racconto di vita operaia e amianto. Riflessione su temi sociali ma non solo, la giornata della Toscana rimane soprattutto una festa, con i palazzi consiliari aperti fino alle 22 e con mostre di pittura ed esposizioni fotografiche allestite dentro le mura istituzionali. Visite guidate, in inglese e italiano, vengono offerte a Firenze nei palazzi Panciatichi, Covoni-Capponi e Bastogi.