Cronaca

Jihad su Fb, Jalal condannato in appello

Un anno e 8 mesi di carcere con pena sospesa è la sentenza dei giudici si appello per il marocchino assolto in primo grado per i suoi post su Facebook

Dopo tre ore di camera di consiglio, i giudici della corte di appello di Firenze hanno escluso le aggravanti per Jalal El Hanaoui, marocchino di 27 anni residente a Ponsacco fin da piccolo, arrestato nel 2015 con l'accusa di inneggiare alla jihad attraverso i suoi profili Facebook e già assolto in primo grado a Pisa.

L'accusa in appello, sostenuta dalle tesi della Dda fiorentina, aveva chiesto per Jalal una condanna a 8 anni, che avrebbe comportato l'immediata espulsione e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre la difesa aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, ovvero l'assoluzione. Saltando le aggravanti, la condanna è stata a un anno e 8 mesi, con immediata sospensione della pena, per il reato dell'istigazione a delinquere.

Adesso si attende che siano depositate le motivazioni della sentenza, così da capire con esattezza di cosa i giudici abbiano ritenuto colpevole Jalal e di cosa no. L'imputato, presente in aula, avrebbe accolto con soddisfazione la sentenza, che di fatto ridimensiona l'impianto accusatorio, mentre i suoi difensori, gli avvocati Tiziana Mannocci e Marco Meoli, attenderanno di leggere le suddette motivazioni per valutare se ricorrere in Cassazione. Ma anche loro si sono detti soddisfatti.