Politica

Le Unioni avranno accesso a risorse regionali

Il consigliere Pieroni annuncia l'approvazione della normativa che modifica le leggi in materia di cooperazione finanziaria con gli enti locali

Andrea Pieroni

"Un traguardo importante". Così lo ha definito il consigliere regionale Pd originario della Valdera, Andrea Pieroni, il via libera del consiglio regionale alla normativa che modifica le leggi in materia di cooperazione finanziaria con gli enti locali, di unioni di comuni e piccoli comuni, e norme di attuazione della legislazione sul riordino delle funzioni. "Adesso - spiega Pieroni in una nota - le Unioni dei Comuni possono accedere alla ripartizione delle risorse regionali per migliorare e rendere più efficaci alcuni settori della pubblica amministrazione".

Con le modifiche delle leggi approvate a Firenze con i voti favorevoli del Pd e contrari di tutte le opposizioni, in pratica, vengono ammesse tra le funzioni che possono beneficiare delle risorse regionali quelle dello sportello unico delle attività produttive, la procedura di valutazione d’impatto ambientale, il vincolo idrogeologico, i pareri relativi ai procedimenti in materia paesaggistica, il piano strutturale intercomunale, la gestione delle entrate tributarie e dei servizi fiscali, la gestione dei beni demaniali e patrimoniali e la gestione delle risorse umane.

"Una scelta - ha commentato Pieroni - che rafforza esperienze di questo tipo, di cui il territorio pisano è da tempo protagonista nella nostra regione. Inoltre - aggiunge -, se precedentemente per accedere al 60 per cento in più delle risorse era necessaria una unione di quattro comuni, adesso ne basta una formata da tre. Incentiviamo i processi di unione e collaborazione che devono avvenire in maniera volontaria e condivisa. Sono convinto che avere ampliato le possibilità di essere ammessi ai finanziamenti migliorerà il livello dei servizi rivolti ai cittadini e spingerà i piccoli comuni a fare rete. Un obiettivo cruciale per lo sviluppo socio-economico dei nostri territori".

Nello specifico la legge (la numero 122) va incidere su quattro leggi di riordino in cooperazione finanziaria, e di contributi ai piccoli comuni disagiati e alle unioni dei comuni, norme per l’attuazione del riordino delle funzioni, di costo del personale, modifiche all’elenco dei beni mobili registrati trasferiti alla Regione.

Il testo in aula è stato presentato dal presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd) che ha affermato che sul tema della cooperazione finanziaria si tratta essenzialmente di un adeguamento alla normativa statale, che ha introdotto il pareggio di bilancio, e di un rafforzamento del ruolo delle unioni dei comuni su funzioni rilevanti per la Regione. Vengono anche semplificati gli adempimenti carico dei Comuni.

La rotazione tra i sindaci alla presidenza delle Unioni viene rimessa alla discrezionalità dei singoli statuti. Bugliani ha infine rilevato che la nuova legge consente di prendere in considerazione anche l’esercizio di funzioni non fondamentali per il requisito minimo di esercizio. Cambia il sistema di calcolo dei contributi ai piccoli comuni in situazioni di disagio, con l’obbiettivo di utilizzare integralmente le risorse iscritte in bilancio.

"Dal punto di vista della ripartizione delle risorse per i piccoli comuni in situazione di maggior disagio l’obiettivo è quello di raggiungere l’integrale utilizzo delle risorse regionali - ha commentato Pieroni -. Nelle legge viene infatti stabilito il massimo dei contributi concedibili, vengono individuati i comuni potenzialmente beneficiari, viene fatto un primo riparto, poi, dopo aver applicato la misura massima, se rimangono ulteriori risorse, si passa allo scorrimento della graduatoria".