Cronaca

Mezzi militari in Somalia, cinque arrestati

Traffico illecito, in manette persone che arrivano dalla Valdera, dal Cuoio e dal fiorentino. Nei guai anche dei livornesi e un residente a Rosignano

E' stata sgominata un'organizzazione criminale che si era specializzata nel trasferire, dall'Italia alla Somalia, mezzi militari in fase di dismissione. Dai veicoli non venivano tolte le dotazioni belliche.

Sono stati arrestati, dopo una misura cautelare disposta dal gip Mario Profeta, quattro somali e un italiano. Ci sono altri sedici indagati.

A finire in carcere sono S.F., 38 anni, e M.A., 33, entrambi residenti a Montopoli Valdarno, M.I., 33 anni, residente a Pontedera e A.O., 37 anni di Signa ma domiciliato a Montopoli. Arresti domiciliari per il reato di esportazione illecita di armamenti per D.N., 45 anni, di Santa Maria a Monte, titolare di un'officina che è stata indagata dalla polizia stradale anche con sorvoli aerei. 

Il gip ha deciso di lasciare in libertà gli altri indagati, ovvero tre somali abitanti a Signa, Montopoli e in Austria, e sette italiani, tre abitanti a Livorno, uno a Rosignano (Livorno) e tre calabresi.

A quanto si apprende i somali, che vivono in Toscana, cercavano contatti in varie officine per reperire veicoli da guerra usciti dal parco delle Forze Armate. I veicoli in dismissione venivano acquisiti dall'esercito.

Nelle officine sarebbero avvenuti gli smontaggi dei veicoli militari in pezzi. Il tutto sarebbe poi stato imbarcato su container e navi con destinazione finale Mogadiscio

Questo sistema funzionava con la collaborazione di altri soggetti: autodemolitori, trasportatori e spedizionieri, attivi in Toscana, Campania, Calabria, Emilia-Romagna e Sicilia. Tra queste persone ci sono, appunto, gli altri sedici indagati.

L'organizzazione ha violato le normative internazionali che hanno disposto l'embargo verso la Somalia. Le forze di polizia hanno operato contemporaneamente, compiendo numerose perquisizioni.