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Folgorato al laghetto, la famiglia chiede i danni

All'udienza preliminare, i parenti di Giorgio Donati, si sono costituiti parte civile e hanno tirato in ballo anche le assicurazioni

Uno scorcio dei laghi Braccini

Un nuovo rinvio dell'udienza al primo di ottobre, ma la famiglia si è costituita parte civile e ha tirato in ballo nella vicenda anche le compagnie assicurative degli indagati. E' questo un altro capitolo del caso di Giorgio Donati, morto folgorato da una scarica elettrica il 14 agosto 2013 mentre pescava ai laghi Braccini. L'uomo, secondo quanto accertato dalle indagini, toccò con la canna un cavo dell'alta tensione e morì sul colpo.

Ieri, al tribunale di Pisa, il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Laghezza, ha rinviato l'udienza al primo ottobre poiché i parenti di Donati, costituiti parte civile, hanno richiesto di citare in giudizio anche le compagnie assicurative dei due indagati, il legale rappresentante della società che gestisce il laghetto e quello dell'associazione temporanea d'impresa che ha avuto in gestione i laghi Braccini dal Comune.