Politica

Fusione Alta Valdera, scricchiolii in casa Pd

A Palaia il democratico Galardi si dimette da capogruppo di maggioranza. Il sindaco Falchi: “Nessuna spaccatura, la decisione pro referendum è trasversale”

Palaia – Il percorso referendario in Alta Valdera prosegue, ma comincia a farsi sentire qualche flebile voce che stona nel coro a sostegno della fusione a tre fra i campanili di Palaia, Peccioli e Capannoli. Un esempio è il democratico Fabio Galardi che si è dimesso dalla carica di capogruppo di maggioranza in consiglio comunale a Palaia. A Galardi il progetto di fusione non convince poi molto, messo in piedi troppo di fretta e senza un vero progetto. Già in occasione della seduta che passò al vaglio l’avvio del percorso di fusione Galardi fece un passo indietro rispetto alla sua maggioranza ed espresse voto contrario. “Si tratta della posizione di un singolo – ha detto un pacato sindaco Falchi – non certo di una spaccatura nel partito. Sicuramente ci saranno posizioni più o meno convinte della fusione all’interno delle forze politiche, ma la decisione pro referendum è stata trasversale”. Tutti gli schieramenti insomma non hanno certo fatto la firma sulla fusione, ma hanno concordato sul fatto di dare voce ai cittadini attraverso il referendum del prossimo ottobre. “Non si tratta di alcuna decisione presa a tavolino – ha spiegato il sindaco di Palaia – se non quella di informare, approfondire e discutere di fusione insieme alle cittadinanze. Da una parte c’è la possibilità di una riforma istituzionale sul territorio, dall’altra c’è il programma politico che ne seguirà. La prima la decidiamo adesso, le scelte politiche future le prenderanno gli amministratori che verranno”.