Cronaca

​Giornata dell’infermiere, ma con un occhio al precariato

Oggi, 12 maggio, è la festa internazionale degli infermieri, molti dei quali non riescono a trovare un impiego nel sistema sanitario nazionale

Daniele Carbocci

Per il 12 maggio, giornata internazionale dell’infermiere, NurSind festeggia gli “angeli” degli ospedali, ma guarda anche ai drammatici dati di disoccupazione e precariato.

Secondo i dati Ocse, infatti, in Italia mancano 60mila infermieri mentre ce ne sono circa 30mila disoccupati. “Solo qualche anno fa – ha detto Daniele Carbocci, segretario provinciale NurSind Pisa – il nostro Paese importava questa risorsa dall’estero, ora sono gli infermieri italiani che per trovare un’occupazione devono emigrare. Anche nella provincia di Pisa – ha aggiunto Carbocci – il problema si sta ponendo con tutta la sua rilevanza: a fronte di carenze importanti (circa 120 infermieri in meno in Aoup e 30 nell’Usl5) non si prevedono assunzioni se non per coprire coloro che andranno in pensione. Le difficoltà che gli infermieri trovano ad assistere adeguatamente i cittadini nelle nostre strutture ospedaliere e nel servizio domiciliare, crescono ogni giorno di più”.

Secondo NurSind si tratta di un vero e proprio spreco quello di formare infermieri professionisti per poi non impiegarli in un sistema sanitario che è sempre più in difficoltà a causa dell’invecchiamento e usura della categoria.

“Più infermieri – ha aggiunto Carbocci – vuol dire più salute. Anche i dati epidemiologici ci dicono che i bisogni di salute dei nostri cittadini sono mutati e sono in forte aumento quelli assistenziali legati alle disabilità, cronicità e fragilità”.

Nei giorni scorsi NurSind ha scritto al ministro della Salute affinché gli infermieri precari e disoccupati trovino al più presto un ruolo attivo all’interno del Sistema Sanitario Nazionale. Il sindacato sarà poi presente in piazza Montecitorio a Roma il 19 maggio.