Cronaca

Hamrouni è latitante e ricercato

Il gip del tribunale di Pisa ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere sulla base delle prove raccolte dagli investigatori

Hamaza Hamrouni, l’autotrasportatore di 26anni, il tunisino residente nel comune di Cascina (ora fuggito in Tunisia) che nella notte tra il domenica e lunedì scorso ha sferrato in Corso Italia un pugno al volto di Zakir, il bengalese di 34 anni, morto dopo un giorno e mezzo di coma, è ufficialmente latitante e ricercato dalla polizia italiana e presto sarà ricercato anche da quella tunisina. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pisa ha accolto la richiesta di misure cautelari in carcere avanzata dal pubblico ministero dopo una prima fase di indagini, dal momento che il materiale probatorio, in particolare filmati, testimonianze dirette e gli indumenti indossati al momento dell'aggressione fanno pensare senza lasciare troppi dubbi, che sia stato proprio lui ad aver sferrato il pugno forse fatale al bengalese, senza una valida ragione.

Purtroppo Hamaza Hamrouni, proprio mentre il bengalese stava morendo, è salito su un aereo ed è tornato in Tunisia. L’ordinanza di custodia in carcere emessa dal gip è già stata trasmessa la ministero degli Interni che adesso dovrà trasmetterla all’ambasciata Tunisia e quindi agli organi giudiziari del paese nordafricano, che dovranno trovare e catturare Hamrouni.

Intanto le indagini a Pisa vanno avanti. Per il momento l’’ipotesi di reato mossa nei confronti di Hamrouni dovrebbe essere rimasta quella di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi, poiché sembra che ad essere stato fatale per il cameriere bengalese sia stato l’impatto contro una pietra appuntita della strada, dopo che ha perso l’equilibri e forse conoscenza per il pugno sferrato dal tunisino. Ma le indagini non si fermano e le ipotesi di reato potrebbero essere modificate se dovessero emergere nuovi elementi di prova.