Cultura

Signor Sindaco, ma lei è maturo?

Nei giorni degli esami, siamo andati a vedere i voti sui diplomi dei primi cittadini della Valdera

Francesca Brogi e Marco Gherardini, centisti alla maturità

Ci sono passati tutti. In questi giorni tocca ai liceali del 2014, ma anni fa dal temuto esame di maturità ci sono passati anche i nostri politici locali. E allora proviamo a immaginare come sarebbe una classe di alunni composta solo dai neoeletti sindaci della Valdera.

Nei primi banchi, ad esempio, ci sarebbero sicuramente Francesca Brogi e Marco Gherardini, primi cittadini rispettivamente di Ponsacco e Palaia, facce giovani ma anche studenti preparati visto che entrambi alla maturità sono stati promossi col massimo dei voti, 100 su 100. Brogi al liceo classico e Gherardini a ragioneria.

Sempre fra i più “secchioni” ci sarebbero poi il sindaco di Peccioli Renzo Macelloni, promosso a pieni voti (60 su 60) alla scuola privata a indirizzo magistrale e i primi cittadini di Calcinaia e Lajatico, Lucia Ciampi e Alessio Barbafieri, diplomati al liceo classico la prima con 56 e l’altro con 52 sessantesimi.

Ottimo studente è stato però anche Mirko Terreni, il 29enne sindaco del nuovo Comune fuso Casciana Terme-Lari, anche se non ricorda bene come andarono le cose: “Domanda difficile, presi 86 o 87? Facciamo 86, restiamo prudenti. Ho studiato al liceo scientifico”.

Poco più in là, nell’ipotetica classe di politici locali, siederebbero infine il sindaco di Terricciola Maria Antonietta Fais e quello di Pontedera Simone Millozzi, promossi la prima all'istituto magistrale con 43 e il secondo allo scientifico con 42 sessantesimi. "All'università però - ha precisato Millozzi - mi sono riscattato, laureandomi negli studi di giurisprudenza con 110 e lode".

Accanto al primo cittadino di Pontedera poi, come vicini sono anche i Comuni che rappresentano, ci sarebbero stati Corrado Guidi di Bientina e e Juri Taglioli di Vicopisano. Il primo diplomato allo scientifico con poco più della sufficienza (38 punti su 60) e l’altro ancora meno appassionato ai tomi scolastici visto che ha abbandonato dopo tre anni l’istituto professionale con indirizzo commercio per dedicarsi interamente al mondo del lavoro.