Cronaca

Comitato di Pardossi: "Nella riunione agitatori interessati all'autodromo"

Secondo il comitato nella riunione si è infiltrato un gruppo di persone interessate alla costruzione della pista motoristica
PONTEDERA - A una settimana di distanza i cittadini del comitato “Comunità de Pardossi”, attivo contro la realizzazione dell’autodromo di Pontedera, torna a intervenire per rispondere a chi li attacca da vari punti di vista e precisare i fatti dell'ultima riunione e le proprie posizioni. Nella nota si legge: “La riunione del 21 febbraio presso la Misericordia di Latignano era stata organizzata per illustrare agli abitanti di Latignano, frazione di Cascina e di Pardossi, i motivi del nostro “no” all'autodromo, e per spiegare cosa eravamo riusciti a ottenere e a scoprire negli ultimi due anni, da soli, da privati cittadini, e senza la minima collaborazione istituzionale, con il solo aiuto dei consiglieri comunali Puccinelli e Cocilova. Nella sala strapiena, si è presentato un piccolo gruppo di persone che ha preteso di intervenire solo per provocare, urlando e offendendo, nonostante venisse pregato a più riprese, quantomeno, di rispettare le regole minime del vivere civile. Lo stupore della sala si è trasformato in irritazione non appena si è appreso che coloro che urlavano e sostenevano l’autodromo, in realtà, erano diretti collaboratori del progetto, e quindi soggetti interessati alla costruzione dello stesso, o simpatizzanti della causa motociclistica, residenti in località lontane dal luogo in cui è previsto che l'impianto debba sorgere”. Poi nella nota del comitato si legge: “Noi, pur sapendo di essere impopolari, e anche a costo di essere demonizzati e strumentalizzati, abbiamo deciso di portare avanti una battaglia che riteniamo sacrosanta: contestare una decisione sbagliata, assunta da persone lontane da quelle chiamate a sopportarne il peso. L'autodromo, così com'è stato concepito, sarà un disastro per chi si troverà a doverci convivere, per chi, come noi, lo subirà. Non esistono esempi di pacifiche convivenze tra circuiti e residenti, presso ogni pista sono nati comitati contro il rumore, e in alcuni casi addirittura piccole rivolte”.