Attualità

Il fumetto degli studenti premiato da Mattarella

Menzione d'onore del presidente della Repubblica per Marco Bulla e Gabriele Gambino della 3 A. Una storia per salvare la diversità dei semi

Lo spaventapasseri creato da Bulla e Gambino e che ha ispirato anche uno dei personaggi del fumetto

Due alunni, Marco Bulla e Gabriele Gambino, della scuola media di Morrona premiati dal presidente della Repubblica Mattarella.

Gambino e Bulla hanno ricevuto la Menzione d'onore dalla più alta carica dello stato con un fumetto intitolato Gli scemi della Fattoria, che ha partecipato al concorso Per un pugno di semi.

Gli scemi della Fattoria, ovvero Metriglietor - L’incubo dell’omologazione. Quando l’industria e la proprietà privata tendono a limitare o addirittura cancellare varietà di semi antiche, rare e locali, impossessandosene e brevettandone solo alcune per farne uso di massa, ecco che scaturisce la volontà di riscoprire le origini, di conservare la varietà, di proteggere l’unicità.

Bulla e Gambino hanno avuto il supporto fondamentale degli insegnanti Renato Baldasserini (arte), Monica Montagnani e Marilena Telleschi.

I due studenti hanno dato vita ad un elaborato originalissimo con il quale hanno partecipato al concorso Per un pugno di semi, nell’ambito della XXIII edizione del Concorso Nazionale “Immagini per la Terra”, patrocinato da Green Cross Italia una ONG per lo sviluppo sostenibile riconosciuta dal ministero degli Affari Esteri e dal ministero dell’Ambiente facente parte di Green Cross International, fondata e diretta da Mikhail Gorbaciov nel 1992 a Rio de Janeiro.

La trama del fumetto - Dalla fervida fantasia dei due alunni è scaturito un fumetto dal titolo provocatorio, “Gli scemi della fattoria”, e dalla trama semplice e assurda al tempo stesso. In una ipotetica fattoria, abitata da personaggi riconducibili alla vita contadina, tra i quali spicca la figura della nonna, archetipo della famiglia, colei che dirige e comanda, che gestisce il tutto con i suoi rozzi modi ma che risolve sempre le situazioni con coraggio e decisione senza troppi preamboli, la lotta per la conservazione del proprio vissuto diventa ragione di vita. Il nemico da contrastare è una moto trebbiatrice, Metriglietor, il mostro divora-semi, l’oggetto meccanico che ha il potere di annientare e distruggere la varietà della natura e in questo contesto gli Scemi della fattoria lottano per il piccolo-grande mondo. Non tanto il seme è inteso come fine a se stesso, un qualcosa da conservare, accudire e difendere a tutti i costi dagli assalti di Metriglietor, ma in quanto simbolo della difesa dei modi, delle abitudini, delle stravaganze… della “cultura” degli Scemi della fattoria. I due ragazzi hanno lavorato in sinergia, uno realizzando di suo pugno la parte grafica e dando vita ai personaggi che hanno l’aspetto di piccoli semi; l’altro inventando perlopiù la storia e quindi curando la parte narrativa del libretto. Un bell’esempio di come a scuola sia possibile, con una didattica adeguata e personalizzata, far emergere e valorizzare competenze e abilità.